Gentilissimi, mia moglie gestisce in modo non imprenditoriale un appartamento di sua proprietà che destina a locazione breve. A livello fiscale ha sempre applicato ai canoni percepiti la cedolare secca al 21%, rinunciando in forza dell'aliquota più bassa ad eventuali detrazioni/deduzioni IRPEF. Alcuni conoscenti coinvolti nel medesimo tipo di attività le hanno tuttavia detto che la scelta del regime impositivo non è da riferirsi all'anno di imposta in cui i canoni vengono percepiti, ma ai singoli contratti di locazione. In altre parole, supponendo 10 contratti di locazione breve fatti nel corso di un anno, in sede di dichiarazione dei redditi uno può liberamente scegliere di applicare l'IRPEF sul 95% del canone a 4 contratti e la cedolare secca al 21% sul 100% del canone dei restanti 6.
In questo modo, facendosi due conti prima, sarebbe possibile assoggettare a IRPEF una quota di contratti/canoni le cui tasse risultanti potrebbero essere opportunamente abbattute con eventuali deduzioni e/o detrazioni, riducendo così il reddito complessivo (con le deduzioni) e le tasse da pagare (con le detrazioni).
Lì per lì quando mi è stata riferita questa cosa l'ho trovata inverosimile, al limite dell'elusione fiscale. Ho quindi provveduto a contattare l'agenzia delle entrate per chiarimenti e questa è stata la risposta:
"L'opzione per la cedolare secca si può esercitare autonomamente, anno per anno, in relazione a ciascun contratto di locazione stipulato.
Tale opzione è esercitata in sede di dichiarazione dei redditi relativa al periodo di percezione del canone, ovvero al momento della registrazione del contratto, se essa è richiesta."
Tra i riferimenti normativi forniti, c'è la circolare 24/E del 2017 in cui viene in effetti riportato:
"In particolare, la scelta per il regime agevolato si effettua con la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui i canoni di locazione sono maturati o i corrispettivi sono riscossi ovvero, nell’ipotesi di eventuale registrazione del contratto, in tale sede. Il locatore può effettuare l’opzione per ciascuno dei contratti stipulati, salvo il caso in cui siano locate singole porzioni della medesima unità abitativa per periodi in tutto o in parte coincidenti (cfr. Circ. n. 26/E del 2011). In tal caso l’esercizio dell’opzione per il primo contratto vincola anche il regime del contratto successivo."
Leggere tutto ciò mi fa dedurre che il mio punto di vista fosse sbagliato e che quindi sia possibile procedere ad applicare IRPEF e cedolare secca in base alla convenienza data dalla presenza di eventuali detrazioni e/o deduzioni. Mi sto perdendo qualcosa o effettivamente è così? Non occupandomi nella vita di materia fiscale, a volte anche davanti a cose ovvie ci si chiede se non ci sia un tranello.
In questo modo, facendosi due conti prima, sarebbe possibile assoggettare a IRPEF una quota di contratti/canoni le cui tasse risultanti potrebbero essere opportunamente abbattute con eventuali deduzioni e/o detrazioni, riducendo così il reddito complessivo (con le deduzioni) e le tasse da pagare (con le detrazioni).
Lì per lì quando mi è stata riferita questa cosa l'ho trovata inverosimile, al limite dell'elusione fiscale. Ho quindi provveduto a contattare l'agenzia delle entrate per chiarimenti e questa è stata la risposta:
"L'opzione per la cedolare secca si può esercitare autonomamente, anno per anno, in relazione a ciascun contratto di locazione stipulato.
Tale opzione è esercitata in sede di dichiarazione dei redditi relativa al periodo di percezione del canone, ovvero al momento della registrazione del contratto, se essa è richiesta."
Tra i riferimenti normativi forniti, c'è la circolare 24/E del 2017 in cui viene in effetti riportato:
"In particolare, la scelta per il regime agevolato si effettua con la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui i canoni di locazione sono maturati o i corrispettivi sono riscossi ovvero, nell’ipotesi di eventuale registrazione del contratto, in tale sede. Il locatore può effettuare l’opzione per ciascuno dei contratti stipulati, salvo il caso in cui siano locate singole porzioni della medesima unità abitativa per periodi in tutto o in parte coincidenti (cfr. Circ. n. 26/E del 2011). In tal caso l’esercizio dell’opzione per il primo contratto vincola anche il regime del contratto successivo."
Leggere tutto ciò mi fa dedurre che il mio punto di vista fosse sbagliato e che quindi sia possibile procedere ad applicare IRPEF e cedolare secca in base alla convenienza data dalla presenza di eventuali detrazioni e/o deduzioni. Mi sto perdendo qualcosa o effettivamente è così? Non occupandomi nella vita di materia fiscale, a volte anche davanti a cose ovvie ci si chiede se non ci sia un tranello.