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Lavoro parasubordinato: contributi e tasse?

Buongiorno,
Sono una studentessa e da gennaio sto collaborando come traduttrice/editor per un sito web.
Fin'ora sono stata retribuita con fattura e ritenuta d'acconto del 20%.
Ma con la fattura del mese prossimo supererei la soglia del 5000 euro lordi.
Si tratta di una piccola azienda e il datore di lavoro non può assumere.

Mi sono rivolta all'Agenzia delle Entrate e mi è stato detto che a livello fiscale non ci sono massimali per questo tipo di lavoro (che hanno definito come prestazione occasionale di lavoro).
Inoltre, trattandosi di un lavoro temporaneo (massimo fino a dicembre), a conti fatti, non mi conviene aprire una partita iva a regime forfettario.

Il problema rimane a livello contributivo.
Mi sono informata tramite il sito INPS e ho visto che esiste la possibilità di iscriversi tramite il sito alla Gestione Separata anche se non titolare di partita iva, ma come lavoratore parasubordinato.

La mia domanda è, come mi devo comportare?

Sono corrette le informazioni che ho ricevuto per quanto riguarda il fisco?
Come avviene il calcolo dei contributi in questo caso e chi li deve versare?

Vi ringrazio per l'attenzione e attendo risposta.
 

domenico

Utente
Salve Serena, ritengo corretta la risposta dell'Ade;

al superamento dei 5mila euro dovrà informare tempestivamente il committente e iscriversi alla c.d. gestione separata, il contributo previdenziale segue la medesima regola prevista per i co-co-co (1/3 a suo carico e 2/3 a carico del committente che dovrà effettuare il versamento.

Saluti
 
Ultima modifica:

adrien

Utente
Buongiorno
Confermo tutto ciò che Le è stato già riferito però, Le dico che Lei non potrebbe aprire una partita Iva e lavorare per una sola azienda perchè il fisco non lo permette! In caso di controllo, vedono che Lei lavora solo per un azienda, lo comunicano all'Ispettorato che sanzionerebbe l'azienda (obbligandolo ad assumerla) perchè è un LAVORO DIPENDENTE a tutti gli effetti
L'azienda ha trovato una giusta scusa che non è accettabile: Se l'azienda non può assumerla non potrebbe neanche pagarla!
Se attiva la gestione separata: le costerebbe di più perchè i contributi INPS li deve versare Lei! Se decidesse di farlo, deve aumentare il suo costo orario se no, non vale la pena
Deve ricordare al suo datore di lavoro che:
sicuramente Lei è giovanissima (al di sotto di 29anni) può attivare contratto di apprendistato;
può attivare stage formativo con un rimborso spese (e può arrivare fino a 6 mesi e 1000 euro mensili)
può attivare contratto a chiamata o tempo determinato part-time o altro
auguri per tutto
adrien
 

STUDIOCEL

Utente
Un artigiano che presta la sua opera in una azienda, al 99% si configura lavoro subordinato,
Ma un lavoratore autonomo che presta la sua opera da casa, senza obblighi di orario, autonomamente, senza dover rend er conto al cliente se non il risultato finale per il quale è pagato, no proprio non si configura lavoro subordinato.
Allora secondo la tua teoria tutti gli agenti monomandatari dovrebbero essere dipendenti..non ti pare?
 

adrien

Utente
ma guardi, non sto qui a disquisire sul fatto se io o Lei abbia ragione. Io ho risposto in tal modo perchè in occasione di un simile caso, ho affrontato argomento con un dottore commercialista e mi disse che:
una persona che svolge "primariamente" la stessa tipologia di lavoro tutti i mesi con uno stesso datore di lavoro, potrebbe (ha usato il condizionale) far sorgere dei dubbi in caso di controllo fiscale e che tale "continuinità" potrebbe assumere caratteri di lavoro subordinato. Perchè mi disse tutto ciò perchè negli anni tra il 2000/2013 ci furono un boom di aperture di partita iva di giovani e non giovani che svolgevano lavoro da casa o direttamente nell'azienda rilasciando la fattura mascherando il contratto di lavoro subordinato e quindi mi disse: si apertura partita iva ma diversificare.
Le allego un link se volesse approfoindire: https://www.laleggepertutti.it/98033_se-lazienda-ti-assume-come-lavoratore-autonomo-a-partita-iva
buona serata
adrien
 

STUDIOCEL

Utente
Infatti lavorare per una singola azienza non è per forza lavoro dipendente..
Le condizioni sono diverse, dall'autonomo al cococo e solo in qualche caso si configura il subordinato.
 

adrien

Utente
come le ho allegato ci sono le differenze
Nel caso sopra esposto della signorina è palese che la partita iva è un modo per evitare l'assunzione!
 

STUDIOCEL

Utente
Non vedo problemi per un lavoro cococo, basta che ci sia il progetto e vengano rispettate le condizioni..
Dire che è palese un lavoro subordinato non capisco da dove lo capisci.,
Comunque va be penso che questo scambio di opinioni possa servire alla signorina per approfondire la sua figura lavorativa.
 
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