Mio figlio, dipendente di azienda industriale, vuole svolgere qualche lavoretto come autonomo (disegnatore) ma gli hanno chiesto la partita Iva.
Si è consultato con un commercialista che gli ha fatto aprire, un paio di mesi fa, partita Iva con regime fiscale ordinario.
I lavori da autonomo saranno, almeno per il momento, un riempitivo - presumo che quest'anno non supererà i 4 -- 5 mila euro.
E' corretta la scelta del regime ordinario? Se fosse preferibile un altro regime (forfettino - forfettone) si può ancora tornare indietro?
Se viceversa deve tenersi il regime ordinario, a parte i costi del commercialista che con altro regime forse si potevano evitare, come potrà "scaricare" le spese che sostiene per il lavoro autonomo?
Ad. esempio: spese auto (ammortamenti - consumi - riparazioni): per l'auto attuale deve forse fare qualche "passaggio di proprietà"per intestarla alla "partita Iva" o può scaricare lo stesso alcune spese (es. carburante e fatture riparazioni:
facendosi fatturare con la partita Iva anche se la vettura è intestata a lui "persona fisica"?
Spese telefoniche: lui ha un telefonino a cariche periodiche: deve fare un nuovo abbonamento con fattura intestata alla "partita Iva"?
Che limiti di spesa ci sono? In relazione al volume di fatturato penso; tutto documentato o è possibile scaricare spese a forfait?
Se acquista ad es.un computer + 1 nuovo programma di disegno deve farsi la fattura e può scaricare sia l'Iva che il costo del PC?
Ho letto da qualche parte che dovrebbe pagare anche l'INPS, è vero? Quanto?
Non potrà anche più fare il mod. 730 ?
Mio figlio non ne sa per nulla, ho la sensazione che il commercialista non gli abbia spiegato nulla, e soprattutto alternative possibili ed io, senza dirlo a mio figlio, cerco di assumere informazioni prima di intervenire per eventuale correzione di rotta.
Scusate la lungaggine spero però di aver chiarito la situazione a attendo cortese risposta.
Cordiali saluti.
Claudio
Si è consultato con un commercialista che gli ha fatto aprire, un paio di mesi fa, partita Iva con regime fiscale ordinario.
I lavori da autonomo saranno, almeno per il momento, un riempitivo - presumo che quest'anno non supererà i 4 -- 5 mila euro.
E' corretta la scelta del regime ordinario? Se fosse preferibile un altro regime (forfettino - forfettone) si può ancora tornare indietro?
Se viceversa deve tenersi il regime ordinario, a parte i costi del commercialista che con altro regime forse si potevano evitare, come potrà "scaricare" le spese che sostiene per il lavoro autonomo?
Ad. esempio: spese auto (ammortamenti - consumi - riparazioni): per l'auto attuale deve forse fare qualche "passaggio di proprietà"per intestarla alla "partita Iva" o può scaricare lo stesso alcune spese (es. carburante e fatture riparazioni:
facendosi fatturare con la partita Iva anche se la vettura è intestata a lui "persona fisica"?Spese telefoniche: lui ha un telefonino a cariche periodiche: deve fare un nuovo abbonamento con fattura intestata alla "partita Iva"?
Che limiti di spesa ci sono? In relazione al volume di fatturato penso; tutto documentato o è possibile scaricare spese a forfait?
Se acquista ad es.un computer + 1 nuovo programma di disegno deve farsi la fattura e può scaricare sia l'Iva che il costo del PC?
Ho letto da qualche parte che dovrebbe pagare anche l'INPS, è vero? Quanto?
Non potrà anche più fare il mod. 730 ?
Mio figlio non ne sa per nulla, ho la sensazione che il commercialista non gli abbia spiegato nulla, e soprattutto alternative possibili ed io, senza dirlo a mio figlio, cerco di assumere informazioni prima di intervenire per eventuale correzione di rotta.
Scusate la lungaggine spero però di aver chiarito la situazione a attendo cortese risposta.
Cordiali saluti.
Claudio