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Lavoro autonomo occasionale: limiti

adsadrads

Utente
Buongiorno,
mi scuso subito per la lunghezza del post ma mi trovo in una situazione particolare e non ho le conoscenze normative necessarie per affrontarla.

Nel mese di febbraio ho lavorato per una cooperativa sociale come inseritore di dati. La cooperativa, ricevuta una committenza da un'azienda esterna, ha assunto me e un'altra persona per svolgere il lavoro.
Ci è stata consegnata una lettera d'incarico per un "lavoro autonomo occasionale", ossia quello regolamentato dall'art 2222 del codice civile.
Nella lettera d'incarico si fa riferimento a un compenso lordo di 1300€ per la prestazione; non è tuttavia descritta la prestazione stessa.
Nel colloquio di lavoro ci era stato detto che il compenso di 1300€ ciascuno corrispondeva all'inserimento di 325 pratiche ciascuno, per un totale di 650.

Una volta raggiunti i 325 inserimenti ho provveduto a comunicarlo sia alla responsabile del progetto nell'azienda committente sia ai responsabili della cooperativa.


I responsabili dell'azienda mi hanno però detto di procedere con gli inserimenti, in quanto 325 era solo una cifra indicativa, e che comunque sarei stato remunerato in base al numero di pratiche effettivamente inserite.
Dopo un attimo di stallo, anche dalla cooperativa mi hanno dato il "via libera" per procedere.
Io e il mio collega avremmo dunque dovuto inserire tutte le pratiche disponibili (circa 800, a fronte delle 650 annunciate nel colloquio).
Una volta terminato l'incarico mi hanno contattato dalla cooperativa per sapere quante ne avessi effettivamente inserite di modo che potessero procedere alla rendicontazione.
Avendone inserite più di 420, prospettavo un compenso più elevato, dato che ci era stato detto che il nostro contratto sarebbe stato rinegoziato in base al numero di pratiche inserite.
Ieri, alla firma della quietanza di pagamento, mi son reso conto che il compenso è rimasto 1300€.

Ora, nella lettera d'incarico si fa riferimento solo al compenso e non all'entità della prestazione, cioè non vengono forniti dettagli al riguardo (es. numero di inserimenti previsto) né tantomeno limiti temporali o di durata.
Tuttavia nei documenti coi quali l'azienda ha commissionato il lavoro alla cooperativa (che mi sono stati mostrati durante il colloquio con la cooperativa) si faceva riferimento esplicito al numero totale di 650 pratiche inserite (da me e dal collega) come obiettivo per ottenere il compenso di 1300€ ciascuno.
Dal punto di vista normativo, esiste per la cooperativa un obbligo di rinegoziazione del contratto, dato che ho lavorato più di quanto previsto dai documenti mostrati in sede di colloquio?


Grazie in anticipo per le vostre risposte!
 
credo che nella fattispecie si possa confondere il compenso netto con quello lordo. infatti immagino che l'importo di euro 1.300 sia quello netto e non il lordo che deve subire una ritenuta d'acconto.
ciao
 

adsadrads

Utente
Grazie per la risposta, dunque, 1300€ è il compenso lordo sul quale è applicata la ritenuta d'acconto del 20%.
Il dubbio era sulla inapplicabilità di questo compenso dato che mi era stato detto che sarebbe stato rinegoziato.
 
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