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Lavorare in Italia per azienda con sede portoghese

Buongiorno a tutti, sono nuova del forum, piacere di conoscervi. Spero che qualcuno possa aiutarmi a districarmi nel labirinto che ho davanti. Dunque, sono in procinto di rassegnare le dimissioni dalla mia attuale azienda italiana per essere assunta da un’azienda che non ha sedi in Italia, ma sono varie in Europa. Mi assumerebbero dalla sede portoghese infatti. Lavorerò da casa come rappresentante commerciale, con fisso, provvigioni e rimborsi spese. Sono felicissima, è un sogno che si avvera ….ma non riesco a venire a capo di come funziona il discorso tasse, nonché il discorso contributi! Nessuno mi sa dare risposte…il contratto sarà rispondente alla normativa del CCNL commercio Italiano? Le tasse le pagherò col 730 a fine anno e quindi l’azienda mi doveva dare il lordo della mia retribuzione? E i contributi? Lì verso io in Italia o loro in Portogallo? E in tal caso, come funziona un domani la questione pensione? L’azienda dovrà seguire qualche burocrazia particolare per assumermi? Credo che nel 2018 non sia scienza missilistica lavorare in Italia per azienda estera che qui non ha sedi, ma nessuno sa nulla… Spero che qualcuno qui possa aiutarmi e vi ringrazio sin d’ora!!
 
credo che occorrerebbe veificare se vi siano le convenzioni contro le doppie tassazioni, ma in genere l'azienda del portogallo ti applicherà la tassazione del luogo e se, come scrivi, la residenza resterà in italia dovrai produrr la dichiarazione dei redditi in italia indicando nel reddito complessivo anche quello erogato dall'azienda del portogallo. Potrai poi utilizzare il credito d'imposta previsto dal tuir
ciao
 
Grazie per la risposta.
Parlando"terra a terra", ho letto qua e là che le tasse le dovrei pagare in Italia, infatti loro mi retribuiranno con il lordo, e ciò avverra facendo il 730.
Per i contributi invece non si capisce assolutamente chi li versa e dove. Addirittura l'INPS mi ha detto che "nessuno li versa , né io né l'azienda, e gli anni lavorati per loro saranno a fondo perduto". Il commercialista ne ha detta un'altra ancora e così via a chi la spara piu grossa. Io ho letto che secondo il principio della territorialità in teoria io dovrei versare i contributi nel paese in cui produco reddito e risiedo a prescindere dal fatto che l'azienda presso cui sono assunta se trovi in Portogallo di conseguenza loro non avendo una sede qua in Italia dovranno iscriversi all'INPS italiano. ho anche letto che la procedura di iscrizione all'INPS italiana da parte della mia azienda sarà una procedura tutt'altro che facile e questa cosa mi ha molto scoraggiato. su certi altri siti invece ho letto che sarebbe possibile versare i contributi in Portogallo pur lavorando in Italia per poi richiedere la totalizzazione al momento della pensione. Non ci sto capendo assolutamente nulla in soldoni....
 
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