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Iscrizione e contributo CONAI

incircolo

Utente
Salve

Ho ricevuto una PEC da CONAI per il discorso dell'iscrizione al consorzio e al versamento del contributo.

Ho scoperto che un e-commerce in realtà è tenuto all'iscrizione al CONAI (come praticamente qualsiasi altro commerciante, e probabilmente anche artigiano), indipendentemente dal fatto che venda 100 o 10.000.000 di euro all'anno.
La sanzione è assurda - 5000 euro a fronte del versamento una tantum di 5.16 euro (nel caso in cui la quota variabile non sia dovuta per ragioni di fatturato).

Ma approfondendo ho scoperto una parte secondo me ancora più "spinosa" e rognosa. La questione del Contributo CONAI.
Ora in caso di importazione di prodotti (da UE e fuori UE), per qualsiasi utilizzo (fosse anche l'idraulico che compra uno sturalavandini dalla Germania) è dovuta almeno una prima dichiarazione trimestrale da inviare al CONAI che poi in base ad un calcolo astruso su tonnellaggio degli imballaggi etc... provvederà a calcolare il dovuto.
Esistono delle quote di esenzione, che fanno in modo che le SUCCESSIVE dichiarazioni e il pagamento siano non dovute, ma resta il fatto che la prima dichiarazione deve essere inviata (ripeto, fosse anche lo sturalavandini dalla Germania da utilizzare nel proprio lavoro).
Ora mi pare di capire che questa omessa dichiarazione comporta anche la non iscrizione al Consorzio di riferimento (carta, plastica, vetro etc... in base alla tipologia dell'imballaggio), ed in questo caso le sanzioni sono astronomiche, decine di migliaia di euro a fronte anche di un contributo dovuto pari a ZERO.

Se una ditta sta per chiudere (entro l'anno), secondo voi ha senso regolarizzarla? Controlli potrebbero essere fatti a posteriori? Parlo in questo caso dell'omessa iscrizione (5.16 euro) e dell'omessa prima dichiarazione sul contributo ambientale (importo dovuto ZERO).
Ora in caso di un eventuale controllo ci si ritroverebbe con sanzioni intorno a 20.000 euro circa, ma vi sembra normale?
E poi condonano che so una cartella di 100 euro di multa che tizio non voleva pagare.

Sul sito CONAI c'è un modello di autodenuncia, ma vale solo per chi è già iscritto... volendo regolarizzare invece l'iscrizione, a posteriori, sapete invece cosa bisogna fare?
 
Salve

Ho ricevuto una PEC da CONAI per il discorso dell'iscrizione al consorzio e al versamento del contributo.

Ho scoperto che un e-commerce in realtà è tenuto all'iscrizione al CONAI (come praticamente qualsiasi altro commerciante, e probabilmente anche artigiano), indipendentemente dal fatto che venda 100 o 10.000.000 di euro all'anno.
La sanzione è assurda - 5000 euro a fronte del versamento una tantum di 5.16 euro (nel caso in cui la quota variabile non sia dovuta per ragioni di fatturato).

Ma approfondendo ho scoperto una parte secondo me ancora più "spinosa" e rognosa. La questione del Contributo CONAI.
Ora in caso di importazione di prodotti (da UE e fuori UE), per qualsiasi utilizzo (fosse anche l'idraulico che compra uno sturalavandini dalla Germania) è dovuta almeno una prima dichiarazione trimestrale da inviare al CONAI che poi in base ad un calcolo astruso su tonnellaggio degli imballaggi etc... provvederà a calcolare il dovuto.
Esistono delle quote di esenzione, che fanno in modo che le SUCCESSIVE dichiarazioni e il pagamento siano non dovute, ma resta il fatto che la prima dichiarazione deve essere inviata (ripeto, fosse anche lo sturalavandini dalla Germania da utilizzare nel proprio lavoro).
Ora mi pare di capire che questa omessa dichiarazione comporta anche la non iscrizione al Consorzio di riferimento (carta, plastica, vetro etc... in base alla tipologia dell'imballaggio), ed in questo caso le sanzioni sono astronomiche, decine di migliaia di euro a fronte anche di un contributo dovuto pari a ZERO.

Se una ditta sta per chiudere (entro l'anno), secondo voi ha senso regolarizzarla? Controlli potrebbero essere fatti a posteriori? Parlo in questo caso dell'omessa iscrizione (5.16 euro) e dell'omessa prima dichiarazione sul contributo ambientale (importo dovuto ZERO).
Ora in caso di un eventuale controllo ci si ritroverebbe con sanzioni intorno a 20.000 euro circa, ma vi sembra normale?
E poi condonano che so una cartella di 100 euro di multa che tizio non voleva pagare.

Sul sito CONAI c'è un modello di autodenuncia, ma vale solo per chi è già iscritto... volendo regolarizzare invece l'iscrizione, a posteriori, sapete invece cosa bisogna fare?
ciao incircolo: io lavoro in falegnameria, all'epoca ho fatto iscrizione versando il contributo di qualche spicciolo; sempre al tempo mi ero letto un poco la normativa e ritengo che gli obblighi dichiarativi siano rivolti a chi produce imballaggi o a chi li commercializza. Io che compro legname o barattoli di vernice non faccio nulla. Se compro il microfilm x imballaggio o il rotolo 1000 bolle, il fornitore mi farà pagare il contributo (plastica) ma null'altro. Quindi a mio parere, nell'esempio da te postato, l'idraulico può comprare lo sturalavandini senza dichiarare nulla al consorzio.
E' solo un parere e non sono esperto in materia, quindi la cautela è obbligatoria.
Ciao - Gianni
 
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