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Gestione Costi per una Ditta individuale o Srl

M

Maxim

Ospite
<HTML>Salve a tutti,
Sono un consulente cococo. ma vorrei diventare una impresa vera e propria.
Mi hanno proposto, a parità di operato e fatturato reso, due soluzioni:
a) aprire una ditta individuale (P.iva);
b) aprire una Azienda di Servizi (ossia una s.r.l.).

Francamente xò, prima di decidere se l'una o l'altra, vorrei
capire a livello di rendicontazione e gestione costi, quali siano le differenze tra le due diverse tipologie di impresa.
Quindi paragonarle e scegliere per il meglio.

A tal proposito volevo chiedervi se avevate a disposizione informazioni/Schede Informative/documenti/siti/altro .. che mi permettano in maniera dettagliata e diretta di sapere per entrambe le posizioni, quali sono i costi aziendali supportabili, la loro % di deducibilità come costo, come iva, come tasse.

Vi ringrazio.
Maxim</HTML>
 
A

athos

Ospite
<HTML>col co.co.co........hai perso la possibilità di beneficiare del regime agevolato....art. 13 legge 388 (eri tassato al 10% per tre anni)
(niente commercialista )

la scelta della ditta individuale o della società.....dipende solo dalla redditività presunta della tua azienda.....

se sei all' inizio ....ti conviene "volare basso" e costituire una ditta individuale....



quanto al pensare di "auto-gestirsi" tutti gli adempimenti contabili e fiscali.....è pura follia....perchè è più complicato di quanto pensi e combineresti solo dei gran pasticci...

molto meglio che ti rivolgi al tuo fiscalista di fiducia.....magari della tua stessa età .....</HTML>
 
A

athos

Ospite
<HTML>
consulente .....di che cosa.....(spero non tributario)?</HTML>
 
M

Maxim

Ospite
<HTML> Ciao Athos,
grazie per avermi risposto.

Vorrei però precisare che:
- Lavoro già da 5 anni come "co.co.co", quindi penso che l'art. 13 della legge 388 vada esclusa a priori;

- La mia "redditività presunta" è > 40 mil. e < 360 mil. annui;

- Lavoro sempre fuori residenza (quindi spese carburanti/veicolo e sua manutenzione), (spese di vitto/alloggio/..), e tutto il resto annesso e connesso.


Ovviamente non è assolutamente mia intenzione "auto-gestirmi", anche xchè non ne avrei il tempo, ne la voglia.

Non ti nascondo che xò mi aiuterebbe tantissimo sapere, almeno a grandi linee, come verrebbero gestite le spese (sopra descritte) a seconda della tipo di società (ditta individuale o srl).

Questo per cercare di "volare basso" il + possibilè, essendo consapevole delle mie scelte.
Probabilmente queste info mi permetterebbero anche di valutare, il commercialista (che ovviamente non conosco e che sicuramente fa i suoi interessi).</HTML>
 
A

athos

Ospite
<HTML>la normativa è complessa e non certo per colpa nostra.....

con quella aliquota media irpef e con quel carico contributivo inps ex 10% oggi opterei per una s.r.l. di consulenza....

se fai l'amministratore....non fare il socio e viceversa.....(serve per evitare una interpretazione molto contorta dell'inps in materia di contributi inps ivs )

a società ti dovrà dare un incarico per "stipendiarti" e per dedursi tutte le spese...di trasferta ecc ecc .....

quando all'inquadramento contributivo è meglio che ti fai consigliare da un buon consulente di paghe e contributi ....perchè la normativa è ancora più complessa di quella fiscale....


il fondo ex 10 credo sia il fondo + redditizio per l'inps....ma non certo per il contribuente......

la redditività di quel fondo è penosa..e non recupererai mai.....i soldi che hai versato (statistica sole 24 ore )



per le spese ti posso solo dire

2500 € circa per la costituzione (compreso la tassa annuale cciaa 2002 )

310 € per la tassa annuale libri sociali

250 € circa per la vidimazione dei libri sociali obbligatori


per il costo del commercialista dipende dal commercialista....e dalla città in cui ti trovi.
..e stai sicuro che un buon commercialista fa gli interessi del proprio assistito...

sceglitelo della tua generazione.....sicuramente ti capirà di più</HTML>
 
M

MAXIM

Ospite
<HTML>CIAO ATHOS,
NUOVAMENTE GRAZIE....e alla prossima..</HTML>
 
B

BOB

Ospite
<HTML>Scegli il commercialista che conosce l'arte dell'ascolto, solo così saprà calarsi nelle tue ansie, vedere e capire le tue esigenze; non fare l'errore di attribuire l'età anagrafica alla capacità di comprendere: non tutti gli esseri umani sanno ascoltare (molti si limitano solo a sentire) e non certo per una questione di età anagrafica...
Per il resto sono d'accordo con Athos: "Un buon commercialista fa gli interessi del proprio assistito...".
Io aggiungo che anche se due medici indossano il camice bianco a vederli a distanza mi sembrano uguali, le diffirenze balzano all'occhio soltanto quando ti accosti e osservi il loro operato.
Sono certo che non ti mancherà l'esperienza per comprendere quali sono le linee comportamentali del professionista che svolge la professione del medico con i canoni della serietà e professionalità rispetto all'altro medico che svolge la professione con i canoni del pressapochista...

Ciao e auguri.</HTML>
 
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