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Contratto con azienda americana ma lavoro svolto in Italia

al58

Utente
Caro Dott. Rodella,
mi sono imbattuto per caso nel vostro sito e ho trovato risposte sempre utili e precise, ma nel mio caso particolare non ho letto nulla che risolvesse i miei dubbi.
A breve dovrò firmare un contratto con un azienda americana (non presente in Italia) per prestare servizi presso una ditta italiana dove attualmente lavoro con un normale contratto a tempo indeterminato. Pertanto continuerò a risiedere in Italia e svolgerò le stesse mansioni di prima.
Non ho ancora avuto proposte concrete ma se dovessi accettare un contratto a tempo indeterminato la nuova azienda mi pagherà il lordo? Per ottemperare alle mie tasse dovrò presentare il modello Unico? Ipotizzando un netto annuo di 24000 Euro quanto mi devo aspettare di tot. lordo? Ai fini fiscali e burocratici è preferibile invece un contratto di collaborazione (Partita Iva o altro)?
Chiedo scusa per tutte queste domande ma vorrei avere un quadro chiaro per poi affrontare meglio le mie scelte.
Grazie per le risposte che vorrà fornirmi.
Alex
 
Caro Dott. Rodella,
mi sono imbattuto per caso nel vostro sito e ho trovato risposte sempre utili e precise, ma nel mio caso particolare non ho letto nulla che risolvesse i miei dubbi.
A breve dovrò firmare un contratto con un azienda americana (non presente in Italia) per prestare servizi presso una ditta italiana dove attualmente lavoro con un normale contratto a tempo indeterminato. Pertanto continuerò a risiedere in Italia e svolgerò le stesse mansioni di prima.
Non ho ancora avuto proposte concrete ma se dovessi accettare un contratto a tempo indeterminato la nuova azienda mi pagherà il lordo? Per ottemperare alle mie tasse dovrò presentare il modello Unico? Ipotizzando un netto annuo di 24000 Euro quanto mi devo aspettare di tot. lordo? Ai fini fiscali e burocratici è preferibile invece un contratto di collaborazione (Partita Iva o altro)?
Chiedo scusa per tutte queste domande ma vorrei avere un quadro chiaro per poi affrontare meglio le mie scelte.
Grazie per le risposte che vorrà fornirmi.
Alex
Egregio signor Alex,
se la sua azienda americana ha una base fissa in Italia ed una stabile organizzazione, dovrà essere sostituti d'imposta in Italia ed applicare nei suoi confronti la normale imposizione, lavorando lei in Italia.
In tale ipotesi, le imposte sono quelle determinate in modo usuale: IRPEF, ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI. Avrà inoltre diritto a beneficiare di tutte le detrazioni e deduzioni previste dalla nostra legislazione fiscale interna. Quindi la determinazione lordo/netto dovrà avvenire in modo usuale.
Altre tipologie di lavoro atipico ovvero autonomo devono rispettare sempre la normativa italiana.
Stabilire un contratto di lavoro subordinato, para-subordinato ovvero autonomo, non deve essere visto come un mero aspetto burocratico ma deve rispecchiare l'effettività del rapporto, tutto aspetti a me non conosciuti.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

al58

Utente
Grazie per la veloce risposta.
L'azienda americana che dovrebbe assumermi non ha una sede in Italia ecco le mie perplessità sulle modalità fiscali alle quali io mi dovrei attenere.
Ho letto altrove che è possibile firmare un contratto a tempo indeterminato con queste condizioni ma non ho ben chiari gli obblighi del datore di lavoro estero.
Invece non so se rientra nelle regole di questo forum quella mia richiesta sulle somme percepite.
Grazie ancora.
Alex
 
Grazie per la veloce risposta.
L'azienda americana che dovrebbe assumermi non ha una sede in Italia ecco le mie perplessità sulle modalità fiscali alle quali io mi dovrei attenere.
Ho letto altrove che è possibile firmare un contratto a tempo indeterminato con queste condizioni ma non ho ben chiari gli obblighi del datore di lavoro estero.
Invece non so se rientra nelle regole di questo forum quella mia richiesta sulle somme percepite.
Grazie ancora.
Alex
Egregio signor Alex,
in linea di massima affinché si possa concretizzare un rapporto di lavoro subordinato, il datore di lavoro, seppur straniero dovrebbe avere un punto di riferimento in Italia, almeno per essere sostituto d'imposta. Se non avesse né sede fissa, né ufficio, insomma nulla, (abbastanza difficile poter un rapporto di lavoro subordinato), in questo caso non potrebbe essere un sostituto d'imposta per cui gli emolumenti a lei corrisposti sarebbero al lordo dell'Irpef, addizionali Comunali e Regionali; lei dovrebbe corrispondere comunque le imposte tramite la dichiarazione dei redditi. Se dovesse sussistere un rapporto di lavoro subordinato, svolto in Italia, il datore di lavoro straniero dovrebbe versare in Italia i contributi sociali, in quanto come per le imposte vige il principio della territorialità (i contributi si pagano dove si svolge il lavoro).
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

Umberto78

Utente
Buonasera dr. Rodella

innanzitutto complementi per i i commenti lasciati sul blog.
Anche io ho una situazione similare al sig. Alex.
L'azienda in Svezia non ha una struttura un Italia e quindi sarei l'unico dipendente.
L'azienda svedese chiaramente mi ha promesso che mi riconoscerà l'attuale RAL + i contributi da versare (pensione+assciurazione).
La prima domanda, se il mio RAL attuale è 65.000 €/lordi, quanto dovro percepire per mantenere l'attuale livello e pagare lo stesso livello contributivo attuale?

Il mio problema maggiore è legato all'aspetto contrattuale?
Non avendo una sede in Italia, come posso avere un rapporto a tempo indeterminato? Da chi posso essere tutelato?
A questo punto si tratta di un vero contratto di agenzia tra le parti, corretto?

grazie ancora per suo aiuto
 
Buonasera dr. Rodella

innanzitutto complementi per i i commenti lasciati sul blog.
Anche io ho una situazione similare al sig. Alex.
L'azienda in Svezia non ha una struttura un Italia e quindi sarei l'unico dipendente.
L'azienda svedese chiaramente mi ha promesso che mi riconoscerà l'attuale RAL + i contributi da versare (pensione+assciurazione).
La prima domanda, se il mio RAL attuale è 65.000 €/lordi, quanto dovro percepire per mantenere l'attuale livello e pagare lo stesso livello contributivo attuale?

Il mio problema maggiore è legato all'aspetto contrattuale?
Non avendo una sede in Italia, come posso avere un rapporto a tempo indeterminato? Da chi posso essere tutelato?
A questo punto si tratta di un vero contratto di agenzia tra le parti, corretto?

grazie ancora per suo aiuto
Egregio signor Umberto,
la ringrazio molto per i complimenti.
Io credo che si dovrebbe esaminare il suo problema sia sotto l'aspetto previdenziale che fiscale. In merito al tema previdenziale si deve applicare il Regolamento CE 883/2004, dove all'articolo 13 si prevede che si deve applicare la legislazione dello Stato membro se il lavoratore esercita una parte sostanziale di tale attività. Questo significa che se lei è residente in Italia è svolge l'attività lavorativa in Italia, il datore di lavoro svedese deve iscriversi all'Inps in Italia e versare i contributi. E' una procedura un pò complessa ma si può fare.
In merito al problema fiscale, se lei è residente e lavora in Italia dovrà qui versare tutte le imposte secondo le leggi italiane.
In base ai dati forniti, devo evidenziare che se il datore di lavoro si iscrive all'Inps, l'imponibile fiscale è sicuramente inferiore di 65.000 euro in quanto si detraggono i contributi sociali a suo carico. Sappia comunque che l'Irpef lorda di 65.000 euro ammonta a 21.320 euro. Non posso fornirle nè l'imposizione inerente all'addizionale regionale nè a quella comunale in quanto non mi ha fornito i dati di residenza.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

bridge184

Utente
Buonasera,
Complimenti per la completezza delle informazioni fornite nelle varia discussioni.
Ora vorrei chiedere un consiglio per il mio caso.
A breve firmerò un contratto di un anno come consulente con un gruppo di consulenza americano lavorando a distanza in telelavoro dall'Italia. Il gruppo ha solamente una sede registrata in Usa ad oggi. Dal punto di vista legale e fiscale come devo comportarmi?
Da quello che ho capito dovrò aprire partire IVA. Ci sono però altre opzioni?
Il gruppo USA sta però valutando la possibilità di aprire una sede di rappresentanza anche per poter accedere a progetti europei. Per la mia questione legale e fiscale, questo cambierebbe qualcosa? E se si come?
Grazie
Saluti
Enrico
 

Norris

Utente
Buongiorno,
mi complimento per le risposte esaustive e credo di aver capito il da farsi, ma, comunque preferisco chiederlo in questo forum per essere sicuro, vista la complessità.
Ho acquistato il suo libro e letto nel forum riguardo una eventuale assunzione da parte di una compagnia Svedese, quindi sarò assunto con contratto svedese.
La mia residenza resterà in italia, avendo nel territorio la famiglia e un mutuo.
Il mio ruolo è world wide , quindi mi sposterò nel globo per svolgere il mio lavoro.
L'azienda ha proposto il pagamento della mensilità lorda, percui sarà mio compito effettuare le eventuali detrazioni con un commercialista e dichiarare nel 730 nel reddito percepito all'estero.
Quindi dal punto di vista IRPEF e detrazioni non credo ci siano dei dubbi.
Leggendo le domande precedenti, leggo che la miglior soluzione sia di far iscrivere l'azienda Svedese all' INPS che così possa effettuare i pagamenti direttamente, conferma?
Non sarebbe possibile pagare SOLO i contributi assicurativi e pensionistici in Svezia? i due stati non si parlano a riguardo?

Ringraziandola ancora per l'attenzione.

Cordialmente

Luca
 
Buongiorno,
mi complimento per le risposte esaustive e credo di aver capito il da farsi, ma, comunque preferisco chiederlo in questo forum per essere sicuro, vista la complessità.
Ho acquistato il suo libro e letto nel forum riguardo una eventuale assunzione da parte di una compagnia Svedese, quindi sarò assunto con contratto svedese.
La mia residenza resterà in italia, avendo nel territorio la famiglia e un mutuo.
Il mio ruolo è world wide , quindi mi sposterò nel globo per svolgere il mio lavoro.
L'azienda ha proposto il pagamento della mensilità lorda, percui sarà mio compito effettuare le eventuali detrazioni con un commercialista e dichiarare nel 730 nel reddito percepito all'estero.
Quindi dal punto di vista IRPEF e detrazioni non credo ci siano dei dubbi.
Leggendo le domande precedenti, leggo che la miglior soluzione sia di far iscrivere l'azienda Svedese all' INPS che così possa effettuare i pagamenti direttamente, conferma?
Non sarebbe possibile pagare SOLO i contributi assicurativi e pensionistici in Svezia? i due stati non si parlano a riguardo?

Ringraziandola ancora per l'attenzione.

Cordialmente

Luca

Buongiorno, mi trovo nella stessa situazione.
Visto che ha affrontato già il caso nel 2017 sarei interessato a capire come muovermi.
La procedura di iscrizione INPS da parte di un’azienda svedese è così complessa?
 

Angelo278

Utente
Buongiorno.
Quale opzioni per essere assunto con contratto italiano da un'azienda cinese che vuole aprire in Italia ma non l'ha ancora fatto?
Ci si puo' tutelare con un pre-contratto? Si puo' stipulare un contratto italiano con azienda non europea?
Grazie
Angelo
 
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