Come funziona il metodo di calcolo contributivo della pensione?
Il sistema contributivo funziona grosso modo come un “libretto di risparmio”. Il lavoratore provvede, con il concorso dell’azienda, ad accantonare annualmente, nel caso dei lavoratori subordinati, il 33% del proprio stipendio, di cui, più precisamente, il 23,81% è a carico dell’azienda, mentre il restante 9,19% a carico del lavoratore; la quota a carico del dipendente sale al 10,19% per la sola fascia di retribuzione che supera i 47.379 euro annui per l’anno 2020 (l’1% aggiuntivo corrisposto mensilmente non dà in ogni caso luogo a pensione ma è di natura solidaristica). Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, l’aliquota per artigiani e commercianti è invece fissata per il 2020 in misura pari al 24 per gli artigiani e al 24,09% per i commercianti; prevista invece una riduzione contributiva per i coadiuvanti e coadiutori di età inferiore ai 21 anni (21,90% per gli artigiani e 21,99% per i commercianti). Il capitale così versato produce una sorta di interesse composto, a un tasso legato alla dinamica quinquennale del PIL e all’inflazione. Tanto che è possibile affermare, quindi, che più cresce l’Azienda Italia, maggiori saranno le rendite su cui si potrà contare.
Alla data del pensionamento al montante contributivo, vale a dire la somma rivalutata dei versamenti effettuati, si applica un coefficiente di conversione che cresce con l’aumentare dell’età. Per il biennio 2019-2020, il coefficiente è a esempio pari al 4,200%, per chi chiede la rendita a 57 anni (perché divenuto invalido, ad esempio), mentre sale al 5,245% per resta al lavoro fino a 65 anni e al 5,604% se si decide di arrivare fino a 67 anni.
Ecco dunque un esempio di calcolo riguardante un giovane entrato stabilmente nel mondo del lavoro a 27 anni d’età, con uno stipendio di 15 mila euro. Il primo anno accantona 4.950 euro (il 33% di 15 mila), il secondo anno ne accantonerà 5.115 (il 33% dello stipendio di 15.500 euro) e così via. Dopo 40 anni (a 67 anni di età) supponiamo che abbia accumulato 300 mila euro (valore già capitalizzato): il montante accumulato gli consentirà di ottenere una pensione annua di 17.100 euro (1.316 euro al mese al lordo dell’Irpef).