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Bonus ristrutturazioni 50%, che fareste al mio posto?

Massimo22

Utente
Ho 62 anni; mia moglie ed io siamo in regime di separazione dei beni. Nel mese di luglio di quest'anno ho acquistato a mio nome un appartamento da ristrutturare a Roma allo scopo di trasferirci vicino casa di nostra figlia, mentre mia moglie sta cercando di vendere l’appartamento di Caserta, intestato a lei. Come accennato, siamo in procinto di iniziare (Covid permettendo) una profonda ristrutturazione dell'appartamento di Roma, puntando ad ottenere, sulla spesa da effettuare, l’agevolazione della detrazione fiscale del 50% in 10 anni. L’effettivo trasferimento nell’abitazione di Roma, con relativo cambio di residenza di entrambi, non potrà però avvenire se non alla fine di giugno 2021, in quanto mia moglie, insegnante, dovrà ultimare l’anno scolastico in corso prima di chiedere il trasferimento in una scuola romana. Il punto comunque è che personalmente, non lavorando più, mi trovo in mobilità fino a gennaio 2021, dopodiché farò richiesta di Ape Sociale in maniera da avvicinarmi il più possibile alla pensione a cui potrò accedere solo alla fine del 2025. La mia perplessità è basata sul fatto che, con l’Ape Sociale, ammesso che questo istituto venga confermato ogni anno fino al raggiungimento della mia pensione, la mia “capienza fiscale” credo sia molto ridotta (o mi sbaglio?), tanto da vanificare in buona parte il mio scopo di riuscire ad ottenere i significativi sgravi fiscali annuali a cui ho accennato. Vorrei quindi chiedere a chi è esperto in materia, quale potrebbe essere la migliore soluzione per mia moglie e per me, sebbene sappia che ci sarebbe anche le via dello sconto in fattura (o della cessione del credito), ma sembra che a praticarlo siano solo pochissime imprese. Ho poi letto dal sito dell'Agenzia delle Entrate, che avrebbe diritto alla detrazione (purché sostenga le spese e sia intestatario di bonifici e fatture) anche il familiare convivente del possessore dell'immobile oggetto dell'intervento (coniuge, ecc.). E' forse questa la soluzione migliore, che io faccia intestare le fatture degli interventi e degli acquisti per la ristrutturazione a mia moglie o magari, se possibile, ad entrambi? E inoltre, tale soluzione sarebbe compatibile con il nostro regime di separazione dei beni e con il fatto che per la nostra comune pratica di cambiamento di residenza, dovremo aspettare la metà del 2021? Ringrazio di cuore chi ha avuto la pazienza di leggere questa mia lettera fino a questo punto e, ancora di più, chi avrà la bontà di darmi qualche buon consiglio in proposito. Grazie.
 

rossa888

Utente
Buongiorno, per quel poco che ne so io (non sono un'esperta), inserirei nel bonifico, come "beneficiario della detrazione", il nome della moglie, se la moglie ha un reddito IRPEF più alto e di conseguenza un TETTO irpef più alto. In tal modo sarà la moglie ad inserire nel proprio 730 i bonifici delle spese di ristrutturazione. Mi rimane però un dubbio sul fatto che debba essere anche lei comproprietaria dell'immobile. Purtroppo è un tema difficile e pochi conoscono bene la normativa, che come al solito è contorta e complicata. La residenza non comporta nulla sulla possibilità di eseguire detrazioni su lavori di ristrutturazione.
 
Ultima modifica:

rossa888

Utente
Riporto qui quanto scritto nella guida dell'Agenzia delle Entrate (ristrutturazioni) a pag.4:
"Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di
bonifici e fatture:
 il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto
dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo
grado)
 il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
 il componente dell’unione civile (la legge n. 76/2016, per garantire la tutela dei
diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle stesso sesso, equipara al vincolo
giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili)
 il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi
né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1°
gennaio 2016."

A pag. 19:
"Se l’ordinante del bonifico è una persona diversa da quella indicata nella disposizione di
pagamento quale beneficiario della detrazione, in presenza di tutte le altre condizioni
previste dalla norma, la detrazione deve essere fruita da quest’ultimo (circolare dell’Agenzia
delle entrate n. 17/E del 24 aprile 2015)."
 
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