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Bitcoin

Virginio

Utente
Bitcoin. Ho acquistato nel 2014 e nel 2015 diverse quote di Bitcoin ad un costo pari a X. Nel 2016 tali quote le ho cedute in diverse trance ricavandone un importo valutabile in X+1. Ben sappiamo che il bitcoin è un mezzo di pagamento, conseguentemente non è una moneta e neppure una valuta estera. La normativa fiscale, salvo errori, non disciplina tale fattispecie.
Chiedo una vostra risposta sui seguenti dubbi:
1) Siamo difronte ad una eventuale plusvalenza imponibile?, in caso affermativo come deve essere dichiarata (quale quadro del mod. 730 o Redditi PF?);
2) L’utilizzo di bitcoin o altre monete virtuali per ottenere altre criptovalute da ICO (Initial coin offering) è da considerarsi “attività finanziaria” e quindi soggetta a plusvalenza imponibile?
Grazie. Ciao.
 

airone01

Utente
Ripropongo questa discussione perché mi trovo anch'io nella stessa situazione di Virgilio e non so proprio che pesci prendere. Se è vero che stiamo di fronte ad un utile da investimento, è anche vero che fin quando il bitcoin o qualunque altra cryptovaluta non viene venduta è impossibile darle un preciso valore, in quanto non esiste un unico mercato che la prezzi. Anzi, direi che averla in tasca è come non possederla affatto in quanto il suo valore, essendo una moneta virtuale, è zero fino al momento della vendita. Alla vendita però il problema sorge nel calcolo della plusvalenza in quanto come fai a dimostrare, documenti alla mano, di averla comprata ad un determinato prezzo? Il più delle volte non resta traccia dell'acquisto oppure si tratta di acquisti spezzettati nel tempo e fatti presso diversi venditori, per cui risalirne con una documentazione è tutt'altro che semplice. Ed allora che fare? Considerare l'intero importo ricavato dalla vendita una plusvalenza? Idee?
 

Rocco

Utente
In tema di tassazione dei bitcoin si è espressa l'Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 72/E del 02/09/2016. In base a tale risoluzione l'Ade afferma che per quanto riguarda le persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori dell'attività d'impresa le operazioni a pronti (acquisti e vendite) di valuta NON generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa.
Saluti.
 

airone01

Utente
Ciao Rocco, grazie per l'esauriente risposta arrivata per altro dall'Agenzia. A me però resta sempre un dubbio: cosa succederebbe se improvvisamente andassi a versare una consistente cifra (ipotizziamo superiore ai 100k) sul mio conto corrente, frutto ovviamente di fortunate operazioni con le cryptovalute? Scatterebbero sicuramente delle verifiche e poi come dimostrerei che sono frutto di acquisto di bitcoin? Gli porto uno screenshot del mio wallet sul telefonino? E pensi che si contenterebbero?
 

Rocco

Utente
Ciao Rocco, grazie per l'esauriente risposta arrivata per altro dall'Agenzia. A me però resta sempre un dubbio: cosa succederebbe se improvvisamente andassi a versare una consistente cifra (ipotizziamo superiore ai 100k) sul mio conto corrente, frutto ovviamente di fortunate operazioni con le cryptovalute? Scatterebbero sicuramente delle verifiche e poi come dimostrerei che sono frutto di acquisto di bitcoin? Gli porto uno screenshot del mio wallet sul telefonino? E pensi che si contenterebbero?
Qui entriamo in un altro campo airone01, vale a dire quello dell'accertamento.
Lo scenario più probabile potrebbe essere un'indagine finanziaria e qui sei tu che devi dimostrare che quei soldi derivano da operazioni con cryptovalute. In mancanza quei 100k diventerebbero reddito, anche se poi non saprei in quale categoria reddituale andrebbero a considerarli. In presenza di volumi importanti, pertanto, a fronte di redditi esigui dichiarati, sarebbe opportuno conservare traccia di tali operazioni. Tieni presente infine che non ho mai fatto transazioni in bitcoin e quindi ignoro nella maniera più assoluta il meccanismo.
Saluti.
 
Buonasera

La circolare indicata purtroppo non viene ad oggi considerata legge, infatti sembra che indichi delle linee guide generiche tralasciando molti altri aspetti.

Si legge in essa che hanno stabilito il limite di 50.000 per differenziare il piccolo investitore dallo speculatore (che avra tassazione differente e regole molto piu rigide).

Purtroppo ad oggi non c'è chiarezza e fin tanto non si capisce che tassazione avra è sconveniente investire in cryptovalute si rischia persino di dover pagare tutto cio che si è guadagnato in imposte e sanzioni o il blocco del c/c per difficolta nel produrre documenti a sostegno della tesi della compravendita di cryptovalute.

Ho effettuato numerose ricerche ed ad oggi nessuno sa fiscalmente come regolarizzare la compravendita delle cryptovalute, si trovano versioni completamente contrastanti (persino il commercialista che mi segue non sa proprio cosa consigliare e si limita a dare pareri non vincolanti e non garantiti).

Saluti
 

satboy78

Utente
Ciao a tutti,
vorrei aggiungere qualche informazione a riguardo, reperita in rete.

http://www.webnews.it/2017/12/20/criptovalute-secondo-lagenzia-delle-entrate/
https://www.finaria.it/criptovalute/bitcoin-tasse-italia-dichiarazione/


Criptovalute: niente tasse per i privati
In particolare, l’Agenzia delle Entrate dichiara che, per i privati, l’acquisto di Bitcoin non genera redditi imponibili. Infatti, l’acquisto di Bitcoin è considerato un’operazione a “pronti”, ovvero è un’operazione il cui pagamento viene effettuato nell’esatto momento della consegna. Per i privati l’indicazione è dunque chiara e non lascia adito ad incomprensioni: niente tasse sul capital gain. La situazione sembra così incredibile che i risparmiatori non si sono ancora resi conto della possibilità, talmente sono abituati a dover pagare le tasse per ogni acquisto, come ad esempio a dover pagare l’IVA quando si acquista un libro.

L’Italia è l’unico Paese con un quadro della situazione tanto limpido. La situazione italiana può quindi a buona ragione essere considerata come privilegiata, dato che l’Italia è l’unico Paese in cui l’Agenzia delle Entrate si sia espressa tanto chiaramente. Persino negli USA ancora oggi non si ha talmente tanta chiarezza, inoltre i cittadini americani devono dichiarare le loro plusvalenze.

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Ma, attenzione! Se, durante il corso di un anno, per almeno 7 giorni consecutivi si supera la soglia di possesso di Bitcoin per un controvalore pari a 100 milioni delle vecchie Lire (ovvero circa 51.000 Euro), allora l’Agenzia delle Entrate considera l’attività del privato un’attività speculativa e quindi chiede il pagamento delle tasse sulle eventuali plusvalenze.

Le plusvalenze vengono rilevate solo al momento della vendita dei Bitcoin, pertanto le tasse si devono pagare solo sulle plusvalenze, e solo nel momento in cui li si dovesse vendere generando una plusvalenza (sempre che si superi la soglia di possesso di cui sopra).

Ricordiamo che l’aliquota con cui si tassano le plusvalenze finanziarie è del 26%, e che queste vanno inserite in dichiarazione dei redditi negli appositi spazi dedicati proprio alle plusvalenze derivanti da attività finanziarie.

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Pertanto in conclusione:

  • l’Agenzia delle Entrate italiana tratta Bitcoin come una moneta
  • alle imprese che dovessero operare con Bitcoin si applicano le stesse identiche regole fiscali che si applicherebbero qualora operassero con Euro
  • le imposte si pagano solo sulle eventuali plusvalenze
  • queste per le imprese vengono rilevate a chiusura di bilancio, o nel momento della vendita di Bitcoin
  • i privati cittadini devono pagare le imposte, sempre soltanto sulle eventuali plusvalenze, solo se superano 7 giorni consecutivi di detenzione di Bitcoin per un controvalore superiore a circa 51mila Euro.
Credo che la spiegazione data da questi siti sia piuttosto chiara: che ne pensate?
 
Con bitcoin puoi guadagnare, solo la cosa principale è che i contratti per differenza erano in ordine. Ecco prima scambiato in questa piattaforma con calma, ha dedicato un po ' di tempo al commercio, tutto era normale. Poi ho sentito il gusto dei guadagni, ho capito il significato del commercio e non riesco ancora a staccarmi dal commercio. A volte sono arrabbiato con me stesso per aver dedicato così tanto tempo a questa lezione. Ma vengo comunque dal lavoro e la prima cosa che faccio è correre al monitor per controllare i grafici. E ieri, in generale, ha scoperto un'applicazione mobile…
 
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