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Artigianato e vendita online , coefficiente di forfettarietà

raffosan

Utente
Buongiorno , ho regolare partita iva da artigiano ed un mio sito web dal quale vendo , dopo la pandemia ovviamente la mia unica fonte di reddito ed in pratica non ho mai iniziato la vendita fisica al dettaglio senza mai essere riuscito ad aprire il negozio fisico.
Dopo due anni di lavoro ho capito che risulta praticamente impossibile mantenere un attività artigianale online con il coefficiente di forfetterietà al 33% che copre solo in parte le spese di spedizione dell'attività, dato che a quanto pare solo il mercato europeo regge bene e per la maggior parte ho ordini in cui il costo di spedizione supera anche quello del prodotto.

La domanda per la quale non trovo risposta:
So che vendendo in marketplace ed online vi è l'obbligo di codice di ateco 47.91.10 Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet con una forfetterietà al 60%.
Gli artigiani sono esonerati se vendono solo sul loro sito ma volendo possono aggiungere questo ateco , a quel che ho capito questo esonero mi esonera solo da una seplice scia di inizio di attività commerciale che ha un costo praticamente esiguo rispetto ad i costi da me attualmente sostenuti. cosa alquanto esilarante.
quindi il paradosso è, se come artigiano vendendo online io dovrei segnare la mia vendita con il mio codice o quello del commerciante online, poichè letteralmente nell'una ci sto perdendo un buon 30% e nell'altra a guadagnare non ci guadagno ma sicuro sono in linea con i costi dell'attività, anche perchè mantenere un sito e fare marketing prendono una fetta che va dal 20 al 30% del fatturato a seconda del periodo.

questo grande dubbio oramai mi assilla poiché effettivamente su tutti gli ordini che ricevo sotto i 40 euro , una buona parte, pago tasse e inps persino sulle spedizioni senza nemmeno calcolare l'effettivo costo materiali , in una situazione di lavorare a scarsi 3 euro l'ora ed aver retto per due anni solo per passione risulta scoraggiante.

l'unica cosa che forse mi sfugge è se di per se un attività di commercio anche in forfettario deve avere un magazzino e quindi fatture dei prodotti che vende, poichè in quel caso non saprei come si definisce un passaggio di un oggetto prodotto e poi venuto online , così come per tante merci dalla cina che una vera e propria fattura non la hanno.

ringrazio chiunque per l'attenzione su questo mio quesito
 
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