Buongiorno,
ho iniziato un attività online verso Marzo, che pensavo sarebbe stata totalmente occasionale. Questa però ha inaspettatamente prodotto redditi che hanno più o meno cadenza mensile e quindi temo di aver erroneamente stimato la sua natura. Mi sono informato per l'apertura della partita Iva in regime forfettario, per iniziare a fatturare. Mi hanno detto che è possibile retrodatarla per un massimo di 30 giorni. Quindi eventualmente potrebbe andare a coprire i pagamenti ricadenti in quel periodo (con però la problematica di fatturazione tardiva oltre i 12 giorni). I nuovi pagamenti invece verrebbero fatturati regolarmente.
Le cifre interessate sono comunque modeste, sotto i 5000 euro, ma ovviamente questo è un limite che da solo non è in grado di assicurare l'occasionalità dell'attività.
Mi rimane il dubbio su come "sanare" i pagamenti ricevuti che non rientrerebbero all'interno del periodo di attività della partita IVA.
Dalle diverse interlocuzioni sono emerse 3 possibilità ma nessuna mi convince pienamente.
1. Retrodatare ugualmente, tramite modulo cartaceo, l'apertura della partita IVA a un periodo antecedente al primo pagamento (avvenuto verso metà Marzo) --> Probabilmente verrebbe rigettato dall'agenzia delle entrate, visto il limite dei 30 giorni e può portare ad accertamenti
2. Fatturare con data odierna gli importi ricevuti precedentemente, magari inserendo nella causale che si riferiscono a pagamenti passati --> non mi sembra corretto, è una specie di falsa fatturazione e non c'è coincidenza con data versamento sul conto e data importo fatturato
3. Pagare gli incassi precedenti alla partita IVA come prestazioni occasionali --> Per l'agenzia potrebbero non essere considerate tali con relativi accertamenti e sanzioni.
Quindi non so cosa fare per risolvere la faccenda in modo legale e pagando il dovuto e eventuali sanzioni. Esiste qualche ravvedimento operoso o formula corretta per sanare questa situazione che immagino si sia già verificata in passato?
Grazie in anticipo chi mi vorrà rispondere.
ho iniziato un attività online verso Marzo, che pensavo sarebbe stata totalmente occasionale. Questa però ha inaspettatamente prodotto redditi che hanno più o meno cadenza mensile e quindi temo di aver erroneamente stimato la sua natura. Mi sono informato per l'apertura della partita Iva in regime forfettario, per iniziare a fatturare. Mi hanno detto che è possibile retrodatarla per un massimo di 30 giorni. Quindi eventualmente potrebbe andare a coprire i pagamenti ricadenti in quel periodo (con però la problematica di fatturazione tardiva oltre i 12 giorni). I nuovi pagamenti invece verrebbero fatturati regolarmente.
Le cifre interessate sono comunque modeste, sotto i 5000 euro, ma ovviamente questo è un limite che da solo non è in grado di assicurare l'occasionalità dell'attività.
Mi rimane il dubbio su come "sanare" i pagamenti ricevuti che non rientrerebbero all'interno del periodo di attività della partita IVA.
Dalle diverse interlocuzioni sono emerse 3 possibilità ma nessuna mi convince pienamente.
1. Retrodatare ugualmente, tramite modulo cartaceo, l'apertura della partita IVA a un periodo antecedente al primo pagamento (avvenuto verso metà Marzo) --> Probabilmente verrebbe rigettato dall'agenzia delle entrate, visto il limite dei 30 giorni e può portare ad accertamenti
2. Fatturare con data odierna gli importi ricevuti precedentemente, magari inserendo nella causale che si riferiscono a pagamenti passati --> non mi sembra corretto, è una specie di falsa fatturazione e non c'è coincidenza con data versamento sul conto e data importo fatturato
3. Pagare gli incassi precedenti alla partita IVA come prestazioni occasionali --> Per l'agenzia potrebbero non essere considerate tali con relativi accertamenti e sanzioni.
Quindi non so cosa fare per risolvere la faccenda in modo legale e pagando il dovuto e eventuali sanzioni. Esiste qualche ravvedimento operoso o formula corretta per sanare questa situazione che immagino si sia già verificata in passato?
Grazie in anticipo chi mi vorrà rispondere.