<HTML>rispondiamo al caro loyistis:
1) perche' altrimenti dovrebbe pagare l'iva (se l'amm. ha p.iva)
2) molte ass. di aministratori hanno polizze obbligatorie per gli stessi che coprono i rischi da te detti
3) il c/c e' quasi sempre del condominio (sono pochi i casi in cui si confonde con quello dell'amm.re)
4)i consiglieri sono una facolta' non un obbligo di legge (non sono citati ne' dal c.c. ne' da altre norme) ma sono decisi solo dal regolamento condominiale.
5) tutte le fatture e/o ricevute devono esistere altimetni si configura una causa di revoca dell'amm.re (venir meno del rapporto di fiducia 1129 c.c.)
per il resto conoscere l'iter fiscale e' importante ma ricordiamoci che l'amm.re ha altri compiti ben + gravi che conoscere e saper applicare le normative fiscali, potra' sempre rivolgersi ad un professionista per tali adempienze (io lo faccio da me perche' sono anche consulente fiscale ma non e' un obbligo).
e per finire non esiste un codice deontologico e' vero, ma e' pur vero che il rapporto tra amm. e condominio e' un rapporto basato sulla fiducia e che l'amm. deve avere il comportamento del "buon padre di famiglia" .
dunque bene se questa professione venga fatta, ripeto, da un iscritto ad un'associazione dopo un corso di formazione e benissimo che ci sia il controllo sul suo operato ma, attenzione, che non diventi "persecuzione" all'amministratore come si verifica spesso coinvolgendolo in liti tra condomini che quasi sempre sono fuori dalla sua competenza o pensando che un amm.re sia anche un fiscalista, consulente del lavoro, operaio, avvocato.
non so se tu sei o sai cosa guadagnagno gli amm.ri (circa, se ti va bene, 5,00 euro a condomino) vedi tu se, per le responsabilita' che ha, siano giuste!!!</HTML>