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Accertamento fiscale

Salve a tutti, sono nuovo sul forum e vorrei qualche delucidazione in merito ad una situazione, magari non è niente di che, però vorrei solo sapere come agire in caso dovesse presentarsi il problema.

Dopo anni di studi ora mi occupo principalmente di trading su valute e materie prime come investitore privato, non tratto conti di terzi, il 2019 è stato il primo anno di lavoro effettivo e devo dire che è andato bene, i guadagni non sono stati altissimi perché ancora in rodaggio, ma è andato bene. Quest'anno ovviamente devo fare la dichiarazione dei redditi, tocca farla a me perché sono a regime dichiarativo e non amministrato, ma questo non è il problema, il succo della questione è che da quest'anno i guadagni, per mia fortuna, stanno crescendo parecchio per cui mi chiedevo una cosa: dovessi fare una spesa decisamente più alta di quanto guadagnato l'anno scorso (di oltre il 20%) sarei sottoposto ad accertamento? In questo caso sarebbe sufficiente dimostrare che i guadagni dell'anno in corso sono tali da poter permettere spese più elevate dello scorso anno, ma che saranno guadagni dichiarabili il prossimo anno? Ovviamente trattandosi di trading tutti i soldi passano dalla banca quindi sono tutti tracciabili, sarebbe impossibile nascondere dei passaggi di denaro.

Esempio: nel 2019 ho guadagnato 10.000 euro lordi e li dichiaro regolarmente nel 2020, da quest'anno guadagno molto di più per cui a luglio decido di acquistare un'auto del valore di 30.000 euro (sono cifre indicative a titolo d'esempio). Questo farebbe sicuramente scattare dei controlli, ma sarebbe sufficiente dimostrare che quei soldi sono guadagni dell'anno in corso essendo tutto regolarmente tracciabile? O devo aspettarmi sorprese spiacevoli?
 

Rocco

Utente
Teoricamente un accertamento di questo tipo (art. 38 DPR 600/73) scatterebbe solo qualora vi fossero delle differenze abbastanza significative tra l'investimento effettuato e i redditi dichiarati.
Nel caso specifico non penso che comunque un accertamento possa scattare considerando che in caso di istruttoria l'ufficio molto probabilmente attingerà ai dati dei c/c bancari ove affluiscono somme relative a redditi dichiarati.
Saluti.
 
Teoricamente un accertamento di questo tipo (art. 38 DPR 600/73) scatterebbe solo qualora vi fossero delle differenze abbastanza significative tra l'investimento effettuato e i redditi dichiarati.
Nel caso specifico non penso che comunque un accertamento possa scattare considerando che in caso di istruttoria l'ufficio molto probabilmente attingerà ai dati dei c/c bancari ove affluiscono somme relative a redditi dichiarati.
Saluti.
Ok, quindi se ho ben capito il fatto che le somme arrivino in banca da fonti tracciabili e che di fatto non ci siano movimenti di contanti che possano far pensare a somme in nero dovrebbe in teoria mettermi al sicuro da un accertamento, accertamento che non troverebbe nulla di strano alla fine, mi seccherebbe più la perdita di tempo a dimostrare le entrate dell'anno in corso insomma
 

Rocco

Utente
Direi di stare tranquillo/a.
Inoltre un eventuale accertamento non è che scatta nell'immediato, almeno passeranno 3 anni all'incirca, considerando che il termine ultimo per accertare il 2020 sarebbe il 31/12/2026.
Saluti.
 
Direi di stare tranquillo/a.
Inoltre un eventuale accertamento non è che scatta nell'immediato, almeno passeranno 3 anni all'incirca, considerando che il termine ultimo per accertare il 2020 sarebbe il 31/12/2026.
Saluti.
Guardi, è stato davvero gentilissimo, la ringrazio molto per la cortesia
 
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