Enti ecclesiastici e riforma del terzo settore

Enti ecclesiastici e riforma del terzo settore

Susanna Beretta - Maggioli Editore - 296 pagine

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Data: 08/01/2021
Tipologia: Libro-di-Carta


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Il libro vuole offrire una puntuale e chiara disamina della disciplina dettata dalla Riforma del Terzo settore per gli enti ecclesiastici e con questa finalità viene dedicato ampio spazio all’illustrazione della stessa.

Importanti argomenti che vengono trattati nel libro riguardano la recente normativa relativa ai nuovi schemi di bilancio, al bilancio sociale e alla valutazione dell’impatto sociale.

L’Opera si concentra sul posizionamento degli enti ecclesiastici all’interno della Riforma del Terzo settore.

Vengono esaminati, a questo proposito, i seguenti argomenti: 
• I principi e le definizioni contenute nella Riforma che riguardano gli enti ecclesiastici;
• Le condizioni che il legislatore richiede per entrare nel Terzo settore;
• La definizione e la disamina degli “enti religiosi civilmente riconosciuti”;
• La definizione e la disamina dell’istituto del “Ramo Terzo settore”;
• La disamina delle attività esercitabili nel Terzo settore;
• La definizione e la disamina del “regolamento”;
• La definizione e la disamina del “patrimonio destinato”;
• Il quadro riassuntivo per orientare la scelta dell’ente ecclesiastico.

Si affrontano, inoltre, gli aspetti tributari della Riforma del Terzo settore applicabili agli enti ecclesiastici:
• la disciplina delle attività di religione e di culto;
• la disciplina fiscale della attività diverse da quelle di religione e di culto;
• la disciplina fiscale del ramo Terzo settore;
• la disciplina fiscale delle attività di interesse generale;
• la disciplina fiscale delle attività commerciali.

In apertura, il libro introduce alcuni concetti e i principi fondamentali al fine di collocare l’ente ecclesiastico nel panorama giuridico: nozione di ente ecclesiastico, scopo di religione o di culto, cenni di diritto ecclesiastico, gli enti ecclesiastici nella Costituzione.

Non manca un approfondimento di alcuni aspetti che riguardano una nota figura di ente ecclesiastico: la parrocchia.

Si esaminano, in proposito: la definizione, l’amministrazione, la composizione e i poteri del Consiglio Parrocchiale per gli affari economici e del Consiglio Parrocchiale Pastorale.

Il libro si chiude con una Parte dedicata alla situazione normativa nel periodo Covid-19 che interessa gli enti ecclesiastici.

Con questa opera si è cercato di colmare un vuoto nel panorama editoriale offrendo a tutti coloro che operano negli enti ecclesiastici con funzioni di responsabilità uno strumento di approfondimento per conoscere, in primo luogo, la Riforma del Terzo settore e, in particolare, in che modo l’ente ecclesiastico può entrare nella Riforma, e gestire, nelle modalità stabilite dalla Riforma stessa, le attività diverse da quelle di religione o di culto.

Susanna Beretta
È tra i maggiori esperti in diritto tributario delle associazioni, delle fondazioni e delle altre realtà del non profit, nonché consulente specializzata in amministrazione e gestione degli enti del Terzo settore e degli enti ecclesiastici. È iscritta all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza ed esercita la libera professione dal 1991, occupandosi, inoltre, di imprese e società, bilanci sociali e responsabilità sociale delle imprese. Esercita l’attività di revisore legale dei conti. È componente di commissioni studi e gruppi di lavoro sul tema enti non commerciali e enti culturali. Già redattrice in settimanali, collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatore in convegni di studio sul tema del Terzo settore. Organizza ed è relatore in convegni presso i licei sul tema del Terzo settore e presso le scuole primarie sul tema dell’economia, del diritto e dell’educazione civica insegnato ai ragazzi. È ideatrice del progetto depositato “Lezioni di diritto, finanza ed economia”, sulle modalità didattiche di insegnamento delle discipline fiscali ed economiche e dell’educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È autrice, con Denise Beretta, del libro “Conoscere l’economia, la finanza e la civica”, edito da Maggioli editore ed è ideatrice del “Grande Gioco della Finanza” dedicato all’insegnamento dell’educazione civica, del diritto e dell’economica insegnato ai bambini e ai ragazzi. Ha pubblicato, con Maggioli editore, opere, che si annoverano tra le più complete nel settore giuridico ed economico delle associazioni e degli enti del Terzo Settore. L’ultima opera pubblicata, “Manuale Operativo delle Associazioni”, è giunta alla X edizione.

Indice prodotto

Parte I – Profili civilistici degli enti ecclesiastici

TITOLO I - IL PROFILO SISTEMATICO DEGLI ENTI ECCLESIASTICI

1 Gli enti ecclesiastici. Definizione introduttiva

1.1 La nozione di ente ecclesiastico

1.2 Lo scopo di religione o di culto

1.3 Un esempio di ente ecclesiastico: la parrocchia

1.4 Le Comunità pastorali: non sono enti ecclesiastici

1.5 Enti ecclesiastici. Enti civili costituiti da enti ecclesiastici. Rami costituiti da enti ecclesiastici

2 Elementi introduttivi: il diritto ecclesiastico

2.1 Aspetti e principi generali

2.2 Le fonti del diritto ecclesiastico

2.3 Il principio di uguaglianza e il divieto di discriminazioni

2.4 Le Confessioni religiose

2.5 Gli enti ecclesiastici più antichi

2.6 La bilateralità pattizia

2.7 Rapporto tra Stato e Chiesa Cattolica

3 Gli enti ecclesiastici nella Costituzione

3.1 Premessa: il principio della laicità dello Stato

3.2 Gli articoli e i profili concernenti la libertà di religione

3.2.1 Il profilo individuale della libertà di religione

3.2.2 Il profilo collettivo della libertà di religione

3.3 Riassunto sulla disciplina costituzionale degli enti ecclesiastici

4 Cenni di diritto canonico

4.1 Il diritto canonico

TITOLO II - UN ESEMPIO PRATICO DI ENTE ECCLESIASTICO: LA PARROCCHIA

1 La parrocchia è un ente ecclesiastico  

1.1 Premessa  

1.2 Definizione giuridica e fiscale della parrocchia e l’esercizio di at­tività diverse da quelle di religione o di culto  

1.3 La costituzione, da parte di una parrocchia, di un ente civile  

1.3.1 La costituzione di un ente civile  

1.3.2 L’associazione  

1.3.3 La fondazione  

1.3.4 La fondazione di partecipazione  

1.3.5 La parrocchia e la fondazione di partecipazione. La rela­zione tra parrocchie e la Comunità pastorale

2 Definizione di parrocchia. Costituzione. Scioglimento. Il parroco  

2.1 Definizione di parrocchia secondo l’ordinamento canonico  

2.2 La parrocchia nell’ordinamento civile  

2.3 Lo Statuto della parrocchia  

2.4 La soppressione della parrocchia  

2.5 Il parroco  

3 Cura e amministrazione delle parrocchie  

3.1 Casi particolari in ambito di cura e amministrazione delle parroc­chie  

3.2 Vacanza della parrocchia o impedimento del parroco  

3.3 Distinzione tra parroco e parrocchia

3.4 Atti di ordinaria e atti di straordinaria amministrazione  

3.5 Il patrimonio della parrocchia

3.6 L’inventario dei beni  

3.7 I beni immobili  

3.8 La casa canonica  

4 Il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici  

4.1 Definizione di Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici (= CPAE)

4.2 Composizione  

4.3 Poteri

4.4 Funzionamento  

5 Il consiglio parrocchiale pastorale  

5.1 Il consiglio parrocchiale pastorale  

5.2 Composizione  

5.3 Poteri  

5.4 Funzionamento  

Parte II – Gli enti ecclesiastici e la Riforma del Terzo settore

TITOLO I - IL QUADRO DELLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

1 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La legge delega e i principi di base  

1.1 Introduzione  

1.2 La prima tappa della Riforma del Terzo settore: la legge delega 6 giugno 2016, n. 106  

1.3 Finalità della Riforma del Terzo settore  

1.4 Gli obiettivi dei decreti legislativi  

1.5 Riepilogo della Riforma del Terzo settore  

2 Il quadro della Riforma del Terzo settore. Le tappe successive alla legge delega. Il codice del Terzo settore e la definizione di ente del Terzo settore  

2.1 Introduzione  

2.2 Dopo la legge delega

2.3 Il codice del Terzo settore  

2.4 Gli enti del Terzo settore  

2.5 I requisiti oggettivi degli enti del Terzo settore  

3 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La nuova disciplina delle associazioni e delle fondazioni   

3.1 Introduzione  

3.2 Premessa  

3.3 La costituzione dell’associazione  

3.3.1 L’atto costitutivo  

3.3.2 Lo statuto  

3.4 Il riconoscimento

3.4.1 Procedura per l’acquisto della personalità giuridica  

3.4.2 Mancata sussistenza delle condizioni  

3.4.3 Il patrimonio minimo  

3.4.4 Conseguenze del riconoscimento  

3.5 Gli associati. Procedura di ammissione  

3.6 L’assemblea  

3.6.1 Diritto di voto e deleghe  

3.6.2 Le competenze dell’assemblea  

3.7 L’organo di amministrazione  

3.7.1 La nomina  

3.7.2 La responsabilità degli amministratori  

3.8 L’organo di controllo e la revisione legale dei conti

3.8.1 La nomina dell’organo di controllo  

3.8.2 I requisiti dei componenti dell’organo di controllo  

3.8.3 I compiti dell’organo di controllo  

3.8.4 La revisione legale dei conti  

4 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La nuova disciplina riguar­dante le organizzazioni di volontariato  

4.1 Introduzione  

4.2 Definizione di organizzazione di volontariato  

4.3 La denominazione delle organizzazioni di volontariato  

4.4 Il lavoro nelle organizzazioni di volontariato  

4.5 Le risorse delle organizzazioni di volontariato  

4.6 L’organo di amministrazione nelle organizzazioni di volontariato  

5 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La nuova disciplina riguar­dante le associazioni di promozione sociale  

5.1 Introduzione  

5.2 Definizione e caratteristiche delle associazioni di promozione so­ciale  

5.3 La denominazione delle associazioni di promozione sociale  

5.4 Il lavoro nelle associazioni di promozione sociale  

6 Il quadro della Riforma del Terzo settore. Le imprese sociali  

6.1 Introduzione  

6.2 Le imprese sociali all’interno della Riforma del Terzo settore

6.3 Definizione di impresa sociale  

6.4 Disposizioni particolari per taluni tipi di enti  

6.5 Il primo requisito richiesto: l’attività di impresa di interesse gene­rale  

6.6 Il secondo requisito richiesto: l’esercizio in via stabile e principale di attività di interesse generale  

6.7 Il terzo requisito richiesto: l’assenza dello scopo di lucro  

6.8 Il quarto requisito richiesto: modalità di gestione responsabili e tra­sparenti  

6.9 Il quinto requisito richiesto: l’ampio coinvolgimento dei lavoratori  

7 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La disciplina fiscale degli enti del Terzo settore  

7.1 Introduzione  

7.2 Premessa  

7.3 Normativa applicabile agli enti del Terzo settore in materia fiscale  

7.4 Definizione generale di “non commercialità”

7.5 Attività specifiche considerate non commerciali  

7.6 Le entrate che non concorrono alla formazione del reddito  

7.7 La qualifica di ente non commerciale  

7.8 La perdita della qualifica di ente non commerciale. La qualifica di ente commerciale  

7.9 L’attività delle associazioni del Terzo settore nei confronti degli associati  

7.10 La determinazione forfetaria del reddito di impresa  

7.11 Le imposte indirette e i tributi locali  

8 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La disciplina fiscale delle organizzazioni di volontariato

8.1 Introduzione  

8.2 Le attività non commerciali delle organizzazioni di volontariato  

8.3 Agevolazioni in tema di reddito degli immobili

9 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La disciplina fiscale delle associazioni di promozione sociale  

9.1 Introduzione  

9.2 Le attività non commerciali delle associazioni di promozione so­ciale

9.3 Le attività sicuramente commerciali delle associazioni di promo­zione sociale  

9.4 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazio­ni di promozione sociale

9.5 Altre disposizioni fiscali relative alle associazioni di promozione sociale  

10 Il quadro della Riforma del Terzo settore. Il regime fiscale delle atti­vità commerciali delle organizzazioni di volontariato e delle associa­zioni di promozione sociale  

10.1 Introduzione  

10.2 Il regime forfetario  

10.3 Le conseguenze della scelta del regime forfetario  

11 Il quadro della Riforma del Terzo settore. La disciplina fiscale dell’im­presa sociale  

11.1 Introduzione  

11.2 Premessa  

11.3 Destinazione e disciplina fiscale degli utili e degli avanzi di ge­stione  

11.4 Disciplina fiscale delle somme investite nel capitale sociale delle imprese sociali  

12 Il bilancio nella Riforma del Terzo settore. Gli schemi di bilancio  

12.1 Premessa  

12.2 Modelli di bilancio degli enti del Terzo settore  

12.2.1 Entrata in vigore

12.3 La modulistica. Introduzione  

12.4 Mod. A – Stato patrimoniale  

12.5 Mod. B – Rendiconto gestionale  

12.6 Mod. C – Relazione di missione  

12.7 Mod. D– Rendiconto per cassa  

12.8 Glossario sulle poste del bilancio  

13 Il bilancio sociale nella Riforma del Terzo settore  

13.1 Premessa  

13.2 Adozione delle linee guida  

13.3 Introduzione e riferimenti normativi

13.4 Le finalità delle linee guida

13.5 I soggetti tenuti alla redazione del bilancio sociale  

13.6 I destinatari del bilancio sociale  

13.7 I principi di redazione del bilancio sociale  

13.8 La struttura e il contenuto del bilancio sociale  

13.9 L’approvazione, il deposito, la pubblicazione e la diffusione del bilancio sociale  

14 La valutazione dell’impatto sociale nella Riforma del Terzo settore  

14.1 Premessa  

14.2 Introduzione e riferimenti normativi  

14.3 Finalità delle linee guida sulla valutazione di impatto sociale  

14.4 Soggetti tenuti alla realizzazione di sistemi di valutazione dell’im­patto sociale  

14.5 I destinatari del sistema di valutazione dell’impatto sociale  

14.6 Processo e misurazione: elementi caratterizzanti la valutazione di impatto sociale  

14.7 Coordinamento con il bilancio sociale  

14.8 Pubblicità e diffusione  

14.9 Ruolo dei soggetti esterni  

15 Modalità di iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo settore  

15.1 Struttura del RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo settore)

15.2 Organizzazione e funzioni degli Uffici del RUNTS  

15.3 Modalità delle interlocuzioni con gli Uffici del RUNTS  

15.4 Effetti dell’iscrizione nel RUNTS  

15.5 La domanda di iscrizione per gli enti senza personalità giuridica  

15.6 Procedimento di iscrizione per gli enti senza personalità giuridica

15.7 Gli enti religiosi civilmente riconosciuti  

15.8 L’iscrizione degli enti con personalità giuridica. L’iscrizione degli enti di nuova costituzione con l’intervento del notaio  

15.9 Iscrizione nel RUNTS degli enti già dotati di personalità giuridica  

15.10 Ottenimento della personalità giuridica degli enti già iscritti nel RUNTS che ne siano privi o di associazioni non riconosciute e non iscritte nel RUNTS  

15.11 I documenti e le informazioni che gli ETS devono trasmettere al RUNTS ai fini del deposito e dell’aggiornamento

TITOLO II - LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE E GLI ENTI ECCLESIASTICI

1 Cenni introduttivi: l’impegno della comunità ecclesiale nella società e il posizionamento degli enti ecclesiastici all’interno della Riforma  

1.1 Presentazione del Titolo II  

1.2 La Riforma del Terzo settore: nuove opportunità per la comunità ecclesiale  

1.3 Il posizionamento dell’ente ecclesiastico all’interno della Riforma del Terzo settore. Cenni introduttivi  

1.4 I principi che devono essere conosciuti prima di affrontare il tema degli enti ecclesiastici e della Riforma del Terzo settore  

1.5 La scelta da parte dell’ente ecclesiastico  

1.6 Il quadro riassuntivo degli strumenti per gestire le attività di inte­resse generale previste dalla Riforma del Terzo settore  

2 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore. Definizioni gene­rali

2.1 Gli enti ecclesiastici sono coinvolti dalla Riforma del Terzo settore

2.2 Le attività sociali e le attività di religione e di culto  

2.3 Definizione delle “attività di religione o di culto” e delle “attività diverse”

2.4 L’ente ecclesiastico nell’ordinamento italiano  

2.5 Gli ambiti di attività dell’ente ecclesiastico  

2.6 Come l’ente ecclesiastico entrerà nel mondo del Terzo settore  

2.7 L’istituto del “Ramo”

2.8 Il rispetto della prevalenza delle attività di religione o culto  

2.9 Il patrimonio destinato  

2.10 Il regolamento  

2.11 Conclusione  

3 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore: le condizioni ri­chieste dal legislatore per entrare nel Terzo settore  

3.1 Presentazione del capitolo  

3.2 La disamina degli articoli della Riforma del Terzo settore dedicati agli enti religiosi civilmente riconosciuti  

4 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore: gli enti religiosi civilmente riconosciuti  

4.1 Presentazione del capitolo

4.2 Gli enti religiosi nella Riforma del Terzo settore  

4.3 L’attenzione della Riforma del Terzo settore per gli “enti religiosi civilmente riconosciuti”

4.4 Il motivo della scelta del legislatore di adottare “enti religiosi ci­vilmente riconosciuti”

4.5 ifferenza tra “ente ecclesiastico”, “ente ecclesiastico delle con­fessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese” e “ente religioso”

4.6 La definizione di ente religioso civilmente riconosciuto  

4.7 Il fine di religione o di culto quale elemento essenziale per acce­dere nel Terzo settore  

5 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore: l’istituto del Ramo  

5.1 Presentazione del capitolo  

5.2 La previsione del “Ramo”

5.3 La costituzione del “Ramo”

5.4 La modalità di inserimento nel Terzo settore  

5.5 Attività del Terzo settore e attività di religione o culto

6 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore: le attività eserci­tabili  

6.1 Presentazione del capitolo  

6.2 Le attività che l’ente ecclesiastico può esercitare all’interno della Riforma  

6.3 La soluzione del Ramo  

6.4 Alcune attività tipiche dell’ente ecclesiastico  

6.5 Le attività che non possono confluire nel Ramo Terzo settore  

6.6 Le “attività diverse” secondo la definizione del legislatore statale  

6.7 Lo schema riassuntivo  

7 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore: il Regolamento  

7.1 Presentazione del capitolo  

7.2 La necessità di un Regolamento  

7.3 Cenni introduttivi  

7.4 Il Regolamento: elementi essenziali  

7.5 Chi adotta il Regolamento

7.6 La forma del Regolamento e l’iter di formazione  

7.7 Il contenuto del Regolamento  

7.8 Le norme della Riforma che non devono essere recepite nel Rego­lamento  

7.9 Le conseguenze dell’adozione del Regolamento  

7.10 I chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali  

8 L’ente ecclesiastico e la Riforma del Terzo settore: il patrimonio de­stinato  

8.1 Presentazione del capitolo

8.2 L’obbligo del patrimonio destinato  

8.3 Premessa introduttiva: le altre condizioni richieste  

8.4 Il “patrimonio destinato” nella Riforma del Terzo settore

8.5 Il significato di “patrimonio destinato”

8.6 L

Isbn: 8891646286



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