Interpello: un riepilogo della disciplina

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Con la CM 9/2016, l’Agenzia delle Entrate ha fornito numerose precisazioni in merito alla nuova disciplina dell’interpello introdotta dal DLgs.156/2015. Rispetto alla previgente norma, infatti, sono state ridotte le ipotesi di interpello obbligatorio, per la maggior parte assorbite dall’interpello di tipo “probatorio”. Con riferimento alla procedura, si segnala la riduzione dei tempi necessario per ottenere una risposta dalle Entrate: mentre per l’interpello ordinario/qualificativo l’Agenzia fornirà una risposta entro 90 giorni, per le restanti ipotesi di interpello il termine sarà di 120 giorni.

Intervenendo in materia, l’Agenzia, tra gli altri, ha precisato che:

• l’istanza di interpello può essere presentata dai contribuenti anche non residenti, da coloro che in base alla legge sono obbligati a porre in essere gli adempimenti tributari per conto dei contribuenti, dai sostituti d’imposta ed i responsabili d’imposta;
• il contribuente può sanare l’istanza nei casi in cui siano rispettati i requisiti minimi necessari; chance prima riservata ai soli casi caratterizzati da vizio di sottoscrizione;
• il contribuente deve indicare obbligatoriamente i dati identificativi dell’istante, la descrizione della fattispecie, il tipo di istanza, le disposizioni di cui si richiede l’interpretazione, l’indicazione del domicilio e dei recapiti telematici e la sottoscrizione dell’istante.