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CATASTO, CONVERSIONE AUTOMATICA DA VANI A METRI QUADRATI

Catasto, conversione automatica da vani a metri quadrati

Rendite catastali basate non più sui vani ma sui metri quadrati, con misure uniche a livello nazionale.

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La bozza del decreto che prevede la riforma del catasto è ormai pronta e sta per arrivare al Consiglio dei Ministri (previsto per il 20 febbraio). Il decreto prevede il passaggio obbligatorio dal sistema dei vani, attualmente utilizzato, a quello dei metri quadrati. La procedura tuttavia non è semplice perché sono circa 3-4 milioni le unità immobiliari ancora senza planimetria. Considerata l'impossibilità di costringere tutti i proprietari a mettersi in regola, il legislatore ha pensato di introdurre un sistema per raccordare i vani ai metri quadrati: ad esempio, se un appartamento di categoria A/2 ha una consistenza di 6,5 vani, si troverà ad avere poi una metratura catastale di 136,5 metri quadrati (il nuovo valore in metri quadri del vano per la categoria A/2 è 21). Le misure saranno uniche a livello nazionale, eliminando così le differenze tra province e comuni, in cui i vani sono di misura assai diversa. Certamente questo metodo non mancherà di suscitare polemiche, e i proprietari probabilmente si affretteranno a comunicare le loro planimetrie, prima di vedersi attribuire metri quadrati in più.
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Commenti

aris - 11/06/2016

continuate pure a tassare gli immobili, tassa sulla proprietà e non sul reddito che da quell'immobile, così avete affondato l'italia! ma chi è oggi quel cretino che compra un'immobile se non come prima casa? provate a mettere anche in "svendita" un'appartamento e vedrete quanti acquirenti avrete! manco per regalo la vorranno!

pierpigi - 29/04/2015

E' semplicemente aberrante l'idea di fare soldi sfruttando un bene primario come la casa che certo, da solo, non produce assolutamente alcun reddito! In tutte le altre situazioni, la casa è sonoramente tassata con notai, rogiti, iva, registrazioni ecc. ecc.!

Giuseppe Loguercio - 23/02/2015

Una classificazione automatica inferiore ai 20 mq per vano potrebbe andar bene, in fase iniziale, per le abitazioni di categorie più basse (Appartamenti,civili abitazioni e popolari); per quelle di categoria superiore (Case singole,Ville, Castelli, Palazzi storici, Etc.) il parametro di conversione dovrebbe essere superiore a 50 mq per vano. Solo così i proprietari avrebbero interesse a comunicare le metrature esatte.

Guazza - 17/02/2015

Invece di tassare i redditi è ora di tassare le rendite, tra cui gli immobili, che non producono lavoro (se non le ristrutturazioni) ma anzi bloccano gli investimenti: difatti in Italia oramai non si scommette più in una sana ditta di famiglia che dia lavoro alle persone, ma si tende a comprare 4-5 immobili per poi rivenderli dopo anni che sono vuoti. Questa è speculazione che arricchisce pochi e non dà lavoro a molti. Ben venga una giusta tassazione per chi magari ha immobili in centro a Milano o Roma con rendite catastali da casa popolare! Ps: lasciamo perdere i dipendenti del Catasto, mio padre ha presentato una pratica negli anni '80, l'hanno sistemata nel 2003...............

Miky - 16/02/2015

Sicuramente chi si vede attribuire mq. in eccesso, si affretterà a rettificare e fornire planimetrie, ma i possessori di megaville con saloni di 40/50 mq. se ne guarderanno bene. Ehhhh, così va l'Italia, e d'altra parte le ville son poche, ma gli appartamenti popolari son tanti, perciò continueranno a togliere alle classi meno abbienti, perchè è lì che si fa cassa. Rimane sempre l'eterno dilemma: ma i dipendenti del catasto, che non sono pochi, oltre a prendere lo stipendio......????

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