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QUAL'È IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE?

Qual'è il termine per la presentazione della dichiarazione di successione?

Il termine per la presentazione della dichiarazione di successione è dodici mesi dal decesso.

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La dichiarazione di successione deve essere presentata, in via generale, entro 12 mesi dalla data del decesso del contribuente.

Tuttavia ci sono alcuni casi per cui i dodici mesi non decorrono dalla data del decesso ma da un momento diverso: 

  1. nel caso in cui sia stato nominato, in seguito all’apertura della successione, un rappresentante legale degli eredi o dei legatari o dei chiamati all’eredità, un curatore dell’eredità giacente, oppure un esecutore testamentario: i dodici mesi decorrono dalla data in cui questi hanno avuto notizia legale della loro nomina; 
  2. nel caso di fallimento/liquidazione giudiziale del defunto in corso al momento dell’apertura della successione o in caso di dichiarazione di fallimento/liquidazione giudiziale intervenuta entro i successivi sei mesi dal decesso: i dodici mesi decorrono dalla data di chiusura del fallimento/liquidazione giudiziale;
  3. nel caso in cui i beneficiari siano stati immessi nel possesso temporaneo dei beni della persona assente: i dodici mesi decorrono dalla data di immissione nel possesso dei beni;
  4. a seguito di sentenza di morte presunta, i dodici mesi decorrono dalla data in cui è divenuta eseguibile la sentenza dichiarativa di morte presunta se non è stata precedentemente richiesta l’immissione nel possesso dei beni dell’assente;
  5. nel caso in cui l’eredità è accettata con beneficio d’inventario entro dodici mesi dalla scadenza del termine per la formazione dell’inventario;
  6. nel caso di rinunzia all’eredità o al legato, i dodici mesi decorrono dalla data della rinunzia o dalla diversa data in cui gli altri obbligati dimostrino di averne avuto notizia;
  7. nel caso di eventi sopravvenuti che modificano il legato, la ripartizione dell’eredità ovvero che determinano l’applicazione di una imposta superiore rispetto a quella liquidata, i dodici mesi per la presentazione della dichiarazione sostitutiva decorrono dalla data della sopravvenienza o dalla diversa data in cui l’obbligato dimostra di averne avuto notizia;
  8. nel caso in cui, per eventi sopravvenuti che modificano l’attivo ereditario, non sussistono più le condizioni per cui il coniuge ed i parenti in linea retta del defunto erano stati esonerati dalla presentazione della dichiarazione di successione, i dodici mesi decorrono dalla data della sopravvenienza;
  9. nel caso di enti non ancora riconosciuti che hanno presentato domanda di riconoscimento entro un anno dall’apertura della successione, i dodici mesi decorrono dalla data in cui hanno avuto notizia legale del riconoscimento ovvero del diniego. 

La Dichiarazione di successione deve essere presentata esclusivamente in via telematica, tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ai quali si accede con Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) e Carta nazionale dei servizi (Cns).
Inoltre, l’Agenzia mette a disposizione il software "Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali" per la compilazione e l’invio della dichiarazione. 

Casi particolari di invio

I residenti all’estero possono presentare in via eccezionale il modello cartaceo, in caso di impedimenti alla trasmissione telematica, inviando il modello all’ufficio competente dell’Agenzia, tramite raccomandata o altro mezzo equivalente dal quale risulti con certezza la data di spedizione.

La dichiarazione si considera presentata il giorno in cui viene consegnata all’ufficio postale.

Se il defunto risiedeva all’estero ma in precedenza aveva risieduto in Italia, la dichiarazione deve essere presentata all’ufficio dell’Agenzia nella cui circoscrizione era stata fissata l’ultima residenza italiana. Se quest’ultima non è conosciuta, la dichiarazione va presentata presso la Direzione Provinciale II di ROMA - Ufficio Territoriale ROMA 6 - EUR TORRINO, in Via Canton 20 - CAP 00144 Roma.

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Commenti

chiara ghezzi - 11/02/2020

Non sussiste una proroga dei termini per presentare la successione integrativa per beni all'estero per i quali, dovendo prima procedere con la successione all'estero, è inevitabile un superamento dell'anno

Daria - 29/10/2018

Salve,mia madre e morta e per la successione dovrei pagare circa 9.000 euro. Non li ho. Come e cosa posso fare? Sono disperata. Grazie 1000! Daria

[email protected] - 29/04/2017

sono cittadino italiano residente all' estero sono erede della zia con mio fratello,il decesso è avvenuto nel mese di ottobre 16 abbiamo dato potere a un notaio per la praxis. Fin' ora la banca non concede la dichiarazione di sussistenza malgrado le multiple richieste nostre e del Notaio Che possiamo fare?

Marta - 03/06/2016

Mai fatta la successione di un immobile, sono passati 20 anni, io nn lo sapevo posso autoeliminarmi dall'eredità? Grazie

LUIGI - 21/04/2012

Salve.Dopo quanti anniva in prescizione la mancata successione? Grazie

luigi mosti - 20/04/2012

Salve. Vorrei sapere se è vero che dopo 5 anni la domanda di successione va in prescrizione. Chiedo questo perchè dopo la morte di mia madre, per ragioni di lavoro mi sono trasferito all'estero.Per cui non ho potuto fare la pratica di successione. Mia sorella e mio fratello non l'hanno richiesta, lasciando passa re 4 anni. Oggi al rientro in Italia ho trovato la bella sorpresa. Il geometra da me interpellato mi ha fatto capire che pagare oggi sarebbe molto oneroso, quindi mancando pochi mesi alla scadenza dei 5 anni mi conviene aspettare. E' credibile la cosa? Come mi devo comportare? Grazie

Carlo -CN- - 17/04/2012

Buonasera, avrei bisogno di un consiglio sulla divisione: siamo 11 nipoti in eredita di uno zio defunto, di cui uno cointestatario dei soldi in banca, vorrei sapere se può tenersi il 50% dei soldi depositati dallo zio,se così fosse possono gli altri eredi impugnare il tutto rivolgendosi ad un'avvocato per una causa civile. Inoltre chiedo se l'importo dei soldi vanno dichiarati tutti sulla successione, oppure solo il 50% visto che il cointestatario vuole tenerli per se. La ringrazio. Carlo - CN-

Giovanni Appendino - 17/04/2012

Buongiorno, nel caso in cui un erede (il coniuge) sia incapace di intendere e di volere e per esso sia stato nominato un tutore (il figlio) da parte del giudice competente, è possibile derogare il termine ultimo di 12 mesi dall'apertura della successione, per consentire di completare l'iter della tutell e relativi adempimenti? Se si, per quanto tempo ed in base a quali riferimenti di legge? Grazie per la disponibilità.

Fabio - 04/05/2011

Mia madre è morta nel 2004 ed io non ho ancora fatto la successione per figlio legittimo. ho ancora tempo per farla? Grazie per la risposta. Fabio.

Jengo - 05/05/2011

la successione deve essere fatta entro un anno dalla data del decesso.

Luigia - 07/10/2010

Caro lettore il qual'è e il qual è, è oggetto di dispute eccellenti. E io che sono l'autrice di questi testi non so perchè ho una simpatia per il qual'è. Ti riporto un testo del Satta, tratto da una discussione su questioni grammaticali "La disputa se si debba scrivere qual'è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura. Sono per l'apostrofo, fra gli altri, Federigo Tozzi, Mario Tobino, Tommaso Landolfi, Paolo Monelli, Bonaventura Tecchi. Non apostrofano invece Vasco Pratolini, Giuseppe Berto, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Libero Bigiaretti. Ripetiamo alla buona i termini della polemichetta; e prendiamo gli argomenti di due studiosi: Franco Fochi (fautore dell'apostrofo) e Bruno Migliorini (che non ce lo vuole). Dice il Fochi che per quale « il troncamento è cosa del tutto finita, che appartiene alla storia, e non più all'uso della parola ». Egli prosegue citando il qual maraviglia di Brunetto Latini a Dante, che oggi più nessuno direbbe; e osserva che qual resta soltanto nel detto scherzosamente solenne Tal morì qual visse, in una o due espressioni come per la qual cosa. Ricordate le combinazioni con certo – in certo qual modo, un certo qual garbo, una certa qual mansione – egli insiste: « Ma ecco che qui mansione, di tre sillabe, preferisce la forma intera: "una certa quale mansione". E l'effetto aumenta con l'allungarsi del nome: "un certo quale spiritello", "una certa quale condiscendenza", ecc. ».Insomma, secondo il Fochi, essendo il qual tronco una cosa storicamente morta, c'è solo il quale da elidere; perciò, apostrofo. E sentiamo Bruno Migliorini: « Che si scriva un uomo e non un'uomo, un enorme peso e invece un'enorme ingiustizia è una distinzione non fondata sulla fonetica ma sulla schematizzazione dei grammatici. Distinzione artificiale è perciò quella fra "troncamento" e "elisione", ma una volta che questa distinzione si accetti, ne discende come un corollario ineluttabile che si debba scrivere senza apostrofo tal è, qual è... ». L'argomento del Fochi fa riflettere, è vero. Ma ha qualche punto debole. Anzitutto l'esempio un certo quale spiritello non è acconcio; diciamo quale spiritello e non qual spiritello solo perché è buona norma non troncare davanti a parola che cominci con s impura. Inoltre il Fochi cita onestamente alcuni esempi di sopravvivenza di qual. Aggiungiamo, pignoli, il diffuso « Qual buon vento ti porta? »; e quattro citazioni di scrittori: « E qual rispetto dal concessionario... » (Domenico Rea); « ...senza qual sacro pudore » (Riccardo Bacchelli); « Qual testimone veridico... » (Carlo Emilio Gadda); « ... qual più qual meno » (Virgilio Lilli). Queste nostre quattro citazioni, ne siamo certi, possono aumentare, anche se non di molto. E allora, è proprio morto il qual? Ma il nostro discorso è un altro. Franco Fochi sostiene che si deve scrivere qual'è ma non condanna come errore qual è; insomma egli ha messo o rimesso di moda un'altra duplice grafia del patrio idioma. Con tutte le parole che si possono scrivere in due, tre, quattro modi, non ce n'era davvero bisogno: La prima scienza pp. 72−75 La discussione è tratta dalle [Questioni di Grammatica Italiana](http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/gramm01_qual.html)

Finotto Gianni - 07/10/2010

Qual è si scrive senza apostrofo!!! Non c'è, infatti, elisione

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