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EXPO MILANO 2015 AL VIA DAL 1 MAGGIO

Expo Milano 2015 al via dal 1 maggio

Expo Milano 2015 ha aperto le porte il primo maggio e durerà fino al 31 ottobre 2015. Un'infinità di opportunità per le aziende.

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Un sito espositivo da oltre un milione di metri quadri, 130 Paesi partecipanti (in pratica, quasi l’intero pianeta), 20 milioni di visitatori da tutto il mondo in sei mesi, un miliardo di visitatori virtuali, un potenziale occupazione da 15 – 16mila posti di lavoro: l’Expo Milano 2015 è iniziato il 1 maggio e durerà fino al 31 ottobre 2015, il tema “Nutrire pianeta, energia per la vita”, con l’ambizione di rendere l’esposizione universale non solo il tradizionale punto di incontro di prodotti e merci da tutto il mondo, ma anche un importante momento di dialogo sulle grandi sfide del mondo globalizzato legate a cibo, acqua, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile, biodiversità, energia. Coinvolge istituzioni, imprese, associazioni, cittadini.

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1) Capire Expo 2015 per scoprire le opportunità di business

Expo 2015 SpA è la società responsabile dell’organizzazione dell’Esposizione Universale.
L’amministratore  delegato di Expo spa anche Commissario Unico per Expo Milano 2015, in base al d.P.C.M. 6 maggio 2013, e fra gli altri compiti ha quello di rappresentare il governo italiano nei confronti del BIE, il Bureau International des Expositions, l’organismo internazionale che sovraintende all’Expo, alla sua regolare organizzazione, e che prepara le esposizioni selezionando le candidature. Il BIE è un’organizzazione  intergovernativa, costituita a Parigi nel 1928 dalla Convenzione sulle Esposizioni Internazionali.
Milano si era candidata all’Expo nel 2006. La convenzione sulle Esposizioni Internazionali prevede che il Paese ospitante, in vista dell’Expo, adotti una serie di misure normative che ne facilitino l’orgaizzazione.
Lo strumento di riferimento per l’organizzazione dell’Expo è l’Accordo fra il Governo italiano e il BIE nel luglio 2012 e ratificato con legge n. 3/2013. Regolamenta, fra le altre cose: il rilascio dei visti d’ingresso, di soggiorno e di lavoro per il personale coinvolto nell’Esposizione, il riconoscimento di frequenze  radiomobili per i Paesi Partecipanti, le misure per l’accesso al sistema assicurativo, sanitario, scolastico  e sociale nazionale del personale coinvolto nell’organizzazione dell’Expo, le misure di esenzione fiscale per i Paesi partecipanti e per l’importazione di merci e materiali.
Altri riferimenti normativi importanti sono il decreto legge 43/2013, del 26 aprile 2013, convertito con  la legge 71/2013, quello che fra le altre cose ha previsto la nomina di un Commissario Unico Delegato  dal Governo per Expo Milano 2015 (mentre precedentemente altri provvedimenti avevano istituito due diverse figure, il commissario generale e il  commissario straordinario).
Le regole applicative sono fissate dal decreto del Presidente del Consgilio dei Ministri del 6 maggio 2013. Ci sono poi il Regolamento generale della manifestazione e i Regolamenti speciali di attuazione.
La governance di Expo prevede anche una Commissione di coordinamento per le attività connesse ad Expo Milano 2015, COEM, che ha compiti di coordinamento, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, o da un suo delegato, e composta da Commissario Unico, Commissario di Sezione per il  Padiglione Italia, Presidente della Regione Lombardia, Presidente della Provincia di Milano, Sindaco del Comune di Milano, e dai ministri competenti individuati dal presidente del Consiglio dei Ministri.

2) Oopportunità di business per espositori, sponsor, partner, fornitori di Expo 2015

L’Expo rappresenta opportunità di business diverse per espositori, sponsor, partner, fornitori di Expo, cui sono dedicate specifiche iniziative e competenze: nei seguenti paragrafi, una panoramica delle procedure da seguire per ognuna delle categorie di partecipanti previste. L’Expo è un “affare” da  23,6 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, secondo uno studio realizzato da Sda Bocconi su commissione di Expo 2015 e della Camera di Commercio di Milano.
Di questa somma, la fetta più grossa è da  attribuire all’indotto economico indiretto dell’Expo (che comprende anche l’incoming turistico), che da solo vale 14,2 miliardi, mentre l’impatto diretto dell’esposizione universale è pari a 3,2 miliardi. I restanti 6,2 miliardi rappresentano la legacy dell’evento, ovvero gli impatti di lungo termine che derivano dall’Expo
(start up di imprese, valorizzazione patrimonio immobiliare, sviluppo degli investimenti diretti).
Sul fronte normativo, l’Expo prevede una serie precisa di norme e regolamenti da seguire per i contratti di lavoro e in materia fiscale. Le regole cambiano a seconda delle tipologie di partecipanti (con una distinzione fondamentale fra partecipanti ufficiali e non ufficiali), e delle attività che svolgono (espositive, commerciali).
Scarica la Guida du Expo 2015 : L'opera si propone di fornire uno strumento pratico a professionisti, imprese, amministrazioni, enti e privati interessati alle opportunità di business legate all’Expo o coinvolti nelle attività  dell’esposizione universale,con una rapida panoramica delle opportunità di business e tutte le indicazioni sulle norme fiscali e sui contratti di lavoro da applicare a Expo.
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