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AUMENTO IMPOSTA DI BOLLO SU DEPOSITO TITOLI

Aumento imposta di bollo su deposito titoli

Con la nuova manovra finanziaria potrebbe aumentare l’imposta di bollo sui dossier titoli: maggiori entrate per lo Stato con l’imposta sul portafoglio titoli dei conti correnti.

LE CIFRE PREVISTE: imposta di bollo su deposito titoli
- 2011 – 120 euro
- 2012 – 120 euro
- 2013 – 150 euro per depositi sotto i 50.000 euro;
380 euro sopra i 50.000 euro

Ascolta la versione audio dell'articolo

L’imposta di bollo sui dossier titoli potrebbe aumentare da 34,20 euro a 120 euro per 2011 e per il 2012. Nel 2013 sono previsti 150 euro per i dossier titoli sotto i 50.000 euro e 380 euro per chi ha un portafoglio superiore a 50.000 euro (valore nominale o di rimborso complessivo del dossier titoli).

1) Quali conseguenze per i risparmiatori?

L’aumento dell’imposta di bollo sul deposito titoli colpirà soprattutto i piccoli risparmiatori. La manovra, infatti, ha stabilito un limite per differenziare l’imposta dal 2013: un’imposta di bollo di 150 euro per depositi inferiori a 50.000 euro e di 380 euro per depositi superiori a 50.000 euro. Appare chiaro allora, che chi ha in conto corrente un piccolo portafoglio titoli risentirà di più dell’aumento dell’imposta. Più aumenta il valore dell’investimento in titoli, infatti, minore è l’incidenza del bollo.

2) Quali conseguenze per il debito pubblico?

Questa misura dovrebbe assicurare 8 miliardi di entrate pubbliche, ma potrebbe tradursi in una vera e propria “fuga dai Titoli di Stato” da parte dei piccoli e medi risparmiatori. Lo Stato allontanerebbe così molti correntisti che, con il loro dossier titoli, contribuiscono a finanziare il debito pubblico.

Un altro elemento da considerare è l’effetto (reale o presunto) della crisi greca sui mercati. Molti investitori non dormono sonni tranquilli. Gli esperti sostengono che per i titoli di breve duration non si corrono grossi rischi, ma ora oltre che con l’inflazione, bisognerà fare i conti con il superbollo. E valutare se investimenti classici e sicuri come, ad esempio, i BOT, siano ancora convenienti per importi medio-bassi.

3) Un altro problema: la tassazione delle rendite fiscali

In un panorama pieno di incognite, una di queste è anche la tassazione delle rendite fiscali. L’aliquota potrà salire dal 12,5% al 20% nel prossimo triennio. Viene chiarito, però, che il provvedimento non riguarderà i Titoli di Stato, ma azioni, conti correnti, depositi bancari e altri strumenti. Inoltre, la Bce (Banca centrale europea) ha appena alzato i tassi d’interesse dello 0,25% portandoli all’1,5%.

4) Quali soluzioni?

Se davvero il superbollo verrà approvato, è possibile che molti correntisti che hanno un deposito di piccolo profilo e con prevalenza di Titoli di Stato lo abbandonino e scelgano piuttosto un deposito on line o prodotti assicurativi.
Ad ogni modo, chi vuole continuare a investire dovrebbe seguire le regole di sempre.

- Avere un quadro chiaro delle proprie finanze: quali progetti, quali acquisti ci sono in previsione? I risparmi da investire sono gli unici o sono solo una parte?
- Informarsi: sapere il più possibile sull’intermediario, sul mercato, sui prodotti.
- Diversificare: non investire tutti i risparmi in un unico tipo di prodotto, per ridurre i rischi.
- Evitare strumenti difficili da liquidare senza perdita di valore.


Di fatto, al momento, ottenere il massimo rendimento con il minimo rischio rappresenta una sfida alquanto difficile sui mercati.
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Commenti

massimo verga - 07/05/2012

sono un vecchio comm.sta che ha sempre apprezzato il MIN.TREMONTI, ma sulla tassa deposito titoli non proporzionale agli importi posseduti. mancanza di obbligo accatstamento "case fantasma", mancata ritenuta d'acconto su capitali illecitamente depositati in conti bancari svizzerie ed eliminazione PEX DEL 2004 ,regalo in particolare per l'allora presidente BERLUSCONI mi permetto esprimere molte riserve su tali" sprechi".

Dante - 19/10/2011

vorrei solo ricordare che i titoli di stato vengono emessi dallo stato per far fronte al debito pubblico, in sostanza noi risparmiatori finanziamo il debito.Dovremmo essere agevolati non tassati per questo. Il rincaro delle imposte è semplicemente inconcepibile

caruso francesco - 24/07/2011

ciao,io non capisco bene k significano questi titoli di deposito,io ho alla mia banca di aprirmi un conto dove le nazioni estere possono mandarmi la mia pensione poichè ho lavorato dal 1962 in germania,svizzera,regno unito e republica d'irlanda questo è tutto k ho chiesto mi hanno detto k mi costava in totale circa 120 euro annui adesso mi vedo un'altri 120 euro extra k devo pagare.perchè? quali titoli si riferiscono? esiste in italia un acconto bancario gratuito oppure posta dove posso ricevere la mia umile pensione senza ulteriore spese? fatemi sapere aspetto con ansia ciao francesco

valentino - 22/07/2011

E'una vergogna,poichè il ministro Tremonti ha sempre sostenuto di salvaguardare i titoli di stato da evntuali tasse.Invece simulando un titolo al 4%,fino all'ammontare di: c150000 l'incidenza dal 2013 è25,50% c200000 l'incidenza dal 2013 è22,25% c2000000 l'incidenzadal 2013 è13,75% Percio il caro ministro, che ha sempre criticato la sinistra per una eventuale tassazione dei titoli di stato, nei confronti dei risparmiatori ha avuto un comportamento molto scorretto,avendo colpito i redditi di detentori di titoli medio bassi, in quanto al crescere ella quantità di titoli l'incidenza dell'aumento d'imposta si annulla.Infatti dopo una vita di risparmi, 150000 o 200000 euro non sono cifre miliadarie, però servono anche per arrotondare la pensione,che non è come i vitalizi che espone il giornalista Giordano nel suo libro sanguisughe,Pertanto mi auguro che la questione sia sentita dai vari risparmiatori e che venga organizzata una grande manifestazione per esprimere il dissenso. Inoltre, se le cose non verranno modificate, alle prossime elezioni, sicuramente avranno delle amare sorprese.

paola - 18/07/2011

per favore vorrei sapere se in seguito a qs ultimisssima manovra ci sono dei cambiamtni rispetto alla normativa del 2007 su tasse di successione e donazioni grazie paola

Luca - 17/07/2011

Se è questa la capacità dei governanti per risanare l'enorme debito dello Stato lo sapeva fare anche mio figlio di anni !! Tasse, tantum,aumento accise .... di questo passo non si risana nulla e a breve saremo ancora da capo !! Con l'aumento dell' imposta di bollo sul deposito titoli si rischia di far crollare il sistema Italia su uno dei pochi pilastri rimasti ancora in piedi: quello del risparmio e che ci ha permesso di mantenere un discreto tenore di vita e aiutare i nostri figli, se ci tassano anche questo, non ci sarà più un futuro !!

marco - 17/07/2011

i miei soldi li porto all'estero,,,basta con questa dittatura italiana .

tanogaz - 16/07/2011

Chi ha gia' un deposito titoli nominale di 50.000 euro e con la crisi in atto si e' svalutato ed il suo valore adesso e' di circa 40.000 euro penso che dovra' pagare lo stesso il superbollo cosi' dopo il danno iniziale anche la beffa finale. A questo non ci hanno pensato o hanno fatto finta di non averlo preso in considerazione i nostri ineffabili ministri. Gli italiani sono dei risparmiatori ma con queste leggi come si fa a risparmiare qualche soldo. Dopo una vita a lavorare per mettere da parte qualche soldo per la vecchiaia ci pensa lo stato poi a non farteli godere. Qualcuno dira' " ma e' sempre stato cosi', la colpa e' nostra se i politici si comportano cosi'. Non siamo capaci di cambiarli quando non si comportano come dovrebbero se fossero persone che pensano al bene dell'Italia. Scusate lo sfogo.

Ermanno - 14/07/2011

Tanto per cambiare , abbiamo difronte una manovra che va a colpire il ceto mediobasso. Il popolo Italiano purtroppo non è capace di ribbellarsi a questi abbusi di potere e fino a quando terremo la testa bassa continueranno a toglierci quel poco che ci resta . Spero che tutti tolgano i propri risparmi dalle banche , mi piacerebbe proprio vedere l'effetto.

Nomarcadabollo - 12/07/2011

L'aumento è ancora più insostenibile se si pensa che questa imposta è un balzello senza fondamento in quanto non finanzia un servizio fornito dallo Stato. Il servizio di custodia ed amministrazione dei titoli è erogato dalle banche ed il correntista già paga per questo servizio. Inoltre, sul reddito degli investimenti finanziari gravano già delle imposte. Perchè, allora, si deve pagare lo Stato per una custodia dei titoli fornita dal privato ?

Ferdinando - 12/07/2011

Io ho aperto un conto titoli cob una cifra leggermente superiore ai 50,000€ a maggio di quest anno la cosa che mi sconvolge che avendo fatto delle obbligazioni con data a partire da 0 giugno , cioè 1 settimana fa non posso annullare l'operazione e chiudere tutto dato che perderei svariate migliaia di euro , percio' sono costretto a a mantenerli x 6 anni fino al 2017, questo non è giusto dato che chi come me non ha facolta' di scelta x la durata del vincolo .

wilhelm - 11/07/2011

Solita manovra socialista che alza le tasse, deprime l'economia e fa fuggire i capitali. Bisogna tornare alla lira. Questa è l'unica soluzione se non si vuole fare bancarotta.

augusta airoldi - 11/07/2011

Ho inviato ieri il testo che segue al ministro Tremonti e al Corriere: Chi ci governa dovrebbe almeno avere il coraggio di indicare con correttezza le decisioni che prende; cioe’ evitare di dire imposta di bollo per indicare una tassa patrimoniale quale e’ quella sui depositi titoli (Art.23, comma 7b del recente decreto). Una volta chiamata con il suo vero nome emerge appieno la sua ulteriore scorrettezza, perche’ non e’ proporzionata all’imponibile. Risulta una tassa molto piu’ elevata sull’imponibile basso e irrisoria su un imponibile elevato. Prendendo come base di calcolo il valore dei 120 Eur fissati per il 2011 (ma l’esempio e’ facilmente rimodulabile con i valori fissati dal decreto per gli anni successive) si vede che un deposito titoli da 20.000 Eur paghera’ un’imposta pari allo 0.6% del suo valore, uno da 50.000 paghera’ lo 0.24%, uno da 100.000 lo 0.12%, uno da 500.000 lo 0.024% e cosi’ via. Se invece indichiamo correttamente la nuova imposizione come tassa, possiamo, sempre come esempio, fissare una percentuale di tassazione pari a quella precedentemente trovata per i depositi da 100.000Eur (lo 0.12%). Ecco come sarebbero rispettivamente le imposizioni: 24Eur per 20.000Eur, 60Eur per 50.000Eur, 120Eur per 100.000Eur e 600Eur per 500.000Eur. E’ chiaro allora che il “bollo” serve a far pagare i depositi piccoli per premiare quelli grandi.

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