Difendersi dagli accertamenti: 5 casi concreti

Difendersi dagli accertamenti: 5 casi concreti

Numerosi spunti per la difesa del contribuente dagli accertamenti in 5 approfondimenti in word che analizzano 5 casi pratici, tutti corredati da fac-simili

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Data: 12/11/2015
Tipologia: Approfondimento


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Il presente pacchetto contiene numerosi spunti per la difesa del contribuente dagli accertamenti in 5 approfondimenti in word che analizzano 5 casi pratici tutti corredati da fac-simili:

  1. Accertamenti basati sul consumo di caffè, acqua e tovaglioli (“tovagliolometro”). Difese del contribuente e caso pratico per l’attività di bar
    Molto spesso nella pratica professionale ci si trova a dover difendere il cliente ristoratore, albergatore o esercente l’attività di bar, da accertamenti di tipo analitico – induttivo effettuati dall’Amministrazione Finanziaria partendo dal consumo di fattori produttivi considerati essenziali per lo svolgimento dell’attività.
    Nel presente approfondimento si andrà ad inquadrare la fattispecie dal punto di vista normativo e ad evidenziare la posizione della giurisprudenza nelle varie casistiche (“tovagliolometro”, “bottigliometro”, “lenzuolometro” ecc). Verranno altresì forniti numerosi spunti per la difesa del contribuente ed esaminata nel dettaglio, con l’aggiunta di fac-simile operativo, la casistica specifica dell’accertamento da consumo di caffè per l’attività di bar.
     
  2. Antieconomicità della gestione aziendale e accertamenti fiscali: contestazioni e difese
    Leggendo gli avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate, è sempre più raro non ritrovarvi una contestazione in tema di antieconomicità. Talvolta l’antieconomicità è l’unico elemento fondante la rettifica del Fisco (ad esempio nelle contestazioni circa la congruità dei compensi erogati agli amministratori o nei costi infra-gruppo) oppure spesso è elemento corroborante altre tipologie di accertamenti (ad esempio negli accertamenti da Studi di settore questa contestazione viene utilizzata per “rafforzare” l’esito di non congruità del calcolo di Gerico). La Corte di Cassazione sempre più spesso consente l’utilizzo di questa presunzione, considerandola dotata dei requisiti di gravità, precisione e concordanza necessari per fondare un accertamento di tipo analitico- induttivo ai sensi dell’articolo 39, primo comma lettera d), del d.p.r. 600/73. L’antieconomicità resta comunque un “prodotto” della Giurisprudenza, pertanto nel presente approfondimento si andranno ad analizzare le principali casistiche ed arresti della Suprema Corte al fine di trarne utili spunti per la difesa.
     
  3. Accertamenti di valore nelle compravendite immobiliari: rettifica basata sul criterio comparativo ed organizzazione pratica della difesa
    Il presente approfondimento vuole essere uno strumento pratico, corredato anche da fac-simile operativo, per il difensore, al fine di approntare al meglio la difesa dagli accertamenti sulle imposte d’atto (registro ed ipo – catastali) basati sul criterio comparativo di cui all’art. 51, comma 3, TUR (d.p.r. 131/1986).
     
  4. Studi di settore infedeli: via libera all’accertamento induttivo ma solo dopo il contraddittorio - Linee di difesa del contribuente
    A seguito della pubblicazione della circolare 25/E dello scorso 6/8/2014, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato in questi giorni ad emettere avvisi di accertamento di tipo induttivo ai sensi dell’art. 39, comma 2, lett. d-ter), sul presupposto che i dati indicati negli Studi di settore siano infedeli (o nel caso in cui il modello non sia stato proprio presentato o siano state indicate cause di esclusione o di inapplicabilità non spettanti). Detti accertamenti vengono spesso emessi addirittura senza convocare il contribuente al preventivo contraddittorio. Pertanto il presente approfondimento vuole essere un aiuto pratico, corredato da fac simile operativo, per il difensore che si trovi a dover affrontare questa specifica casistica.
     
  5. Notifiche a destinatari relativamente irreperibili. Attenzione alla eventuale illegittimità della notifica dell’atto prodromico
    Talvolta accade che il cliente porti in studio una cartella di pagamento asserendo l’omessa notifica dell’atto prodromico (ad esempio l’avviso di accertamento). Occorre quindi avere molto ben chiaro qual è l’iter che l’Amministrazione Finanziaria deve aver seguito affinché la notifica dell’atto precedente possa dirsi correttamente effettuata. Nei casi di destinatario temporaneamente irreperibile, oggetto della presente guida, non sono infrequenti i casi nei quali l’Ufficio non segue correttamente la procedura e pertanto, un accoglimento in questo senso da parte del Giudice, significa vittoria su tutta la linea senza poter più entrare nel merito dell’accertamento. Di seguito verrà quindi illustrata la normativa di riferimento nonché la Giurisprudenza maggioritaria. Verrà altresì esaminato un caso pratico relativo alla notifica a mezzo posta a destinatario temporaneamente irreperibile.



SKU FT-27489 - Ulteriori informazioni: cat1fisco / cat2accertamento_e_contenzioso