Residenza all'estero e onere di prova - Cass. 3447/2015

Residenza all'estero e onere di prova - Cass. 3447/2015

Commento alla sentenza dell Corte di Cassazione 3447 del 20 febbraio 2015 " Paradisi fiscali: la prova della residenza è a carico del contribuente"

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Data: 09/03/2015
Tipologia: Approfondimento


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In tema di residenza fiscale in un Paese black-list, spetta al contribuente fornire la prova contraria necessaria a superare la presunzione legale di cui all’art. 2, comma 2-bis del T.U.I.R.; a tal proposito è viziata la motivazione della sentenza di merito che non consideri gli elementi prodotti dall’Ufficio atti a dimostrare la residenza italiana, quali la percezione di redditi di lavoro dipendente corrisposti da soggetto italiano, lo svolgimento di lavoro autonomo sul territorio italiano, l’intestazione di utenza telefonica italiana e soprattutto l’esistenza in Italia di una dimora più attendibile ed idonea per le esigenze del nucleo familiare rispetto ad un piccolo monolocale ubicato a Montecarlo.Questa la decisione della Cassazione civile V sezione tributaria nella  Sentenza n. 3447 del 20 febbraio 2015



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